AGI- Il mondo evolve e, di pari passo con esso, anche la società così come le priorità individuali: se per anni il successo professionale è stato misurato attraverso il denaro e il prestigio, oggi qualcosa sta cambiando. Il lavoro non è più solo un mezzo per accumulare ricchezza, ma un elemento centrale dell’equilibrio personale, da costruire su misura delle proprie esigenze. I lavoratori non cercano solo stipendi competitivi, ma un equilibrio tra vita professionale e privata, benessere olistico e tempo da dedicare a se stessi e ai propri affetti. Un cambiamento che riflette un nuovo sentiment non solo italiano, ma addirittura globale: il benessere sul posto di lavoro conta più della semplice retribuzione.
Volendo far riferimento a uno scenario tutto italiano, anche in questo caso la trasformazione delle esigenze della forza lavoro emerge con chiarezza dall’8° Rapporto Eudaimon-Censis sul welfare aziendale, dove la ricchezza si posiziona ormai terzultima tra i valori considerati più attrattivi dai lavoratori. È il benessere fisico e mentale, invece, a raggiungere la vetta della classifica (63,3%), seguito dalla tranquillità (41,3%) e subito dopo dall’equilibrio (36,2%). La ricerca di un impiego appagante passa anche attraverso la consapevolezza di sé e il benessere psicologico, come dimostra il 30% degli intervistati.
“Stiamo assistendo a un cambio di rotta profondo e irreversibile: il lavoro non è più visto solo una fonte di reddito ma un fattore che concorre in maniera determinante al raggiungimento di un certo benessere olistico – sottolinea Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon – Cresce il bisogno di un equilibrio tra vita privata e vita professionale, di tempo per se stessi, soprattutto tra i giovani della Generazione Z. I dati lo confermano: il work-life balance ha superato la retribuzione tra le priorità. E non si tratta di una moda passeggera, ma di un chiaro sintomo di una ben più profonda trasformazione culturale, in cui il benessere diventa un criterio guida nelle scelte di carriera. Per le aziende, non è più un’opzione ma un impegno concreto. Il welfare aziendale, se ben progettato, è la risposta più efficace a queste nuove esigenze. Di fronte a questo scenario, le aziende devono adattarsi alle nuove esigenze dei lavoratori e ripensare il concetto stesso di welfare: non più pacchetti standardizzati, ma percorsi personalizzati, in grado di rispondere alle diverse necessità. Perché oggi, più che mai, il vero valore del lavoro non si misura solo in busta paga, ma dalla qualità della vita che è in grado di garantire”.
Le 10 priorità dei lavoratori secondo l’8° Rapporto Eudaimon-Censis
Per il 63% dei dipendenti la salute occupa il primo posto: in misura equivalente sia fisica, sia mentale. Il benessere psicofisico, infatti, rappresenta un valore fondamentale per coloro che desiderano adottare uno stile di vita sano.
Il 42% delle persone coinvolte nell’indagine associa il benessere lavorativo alla tranquillità, intesa come un ambiente collaborativo e privo di stress, che favorirebbe una maggiore concentrazione e una gestione più serena delle sfide quotidiane, professionali e non.
Il 34% delle persone sceglie l’equilibrio come emblema di benessere individuale. Quest’ultimo, visto come la capacità di bilanciare in modo armonioso gli aspetti della vita privata e lavorativa, è considerato cruciale per evitare il sovraccarico emotivo.
Il 30% delle persone coinvolte nell’indagine associa il benessere al tempo dedicato a prendersi cura di sé, ovvero la capacità di ritagliare del tempo all’interno della routine per dedicarsi alla cura del proprio corpo e della propria mente.
La famiglia viene associata al benessere dal 26,5% delle persone coinvolte nell’indagine ed è considerata una fonte fondamentale di supporto emotivo e stabilità. Il legame familiare è visto come essenziale per creare un ambiente di sicurezza e affetto, che contribuisce al benessere individuale e alla serenità generale.
La sicurezza sul lavoro, invece, viene scelta dal 20% dei dipendenti, considerata da questi un elemento chiave. Questo riflette quanto sia fondamentale per le aziende garantire un ambiente lavorativo stabile e protetto, che contribuisce all’equilibrio psicofisico e alla tranquillità individuale.
Per l’11% delle persone intervistate, il benessere è legato alla consapevolezza di sé, o mindfulness. Questa pratica non solo favorisce una maggiore sicurezza nelle proprie scelte quotidiane, ma aiuta anche a gestire meglio le sfide lavorative. Essere consapevoli di sé permette di creare opportunità, intrattenere rapporti più sani e vivere ogni momento con una visione più chiara della vita.
Quanto importante è lo stipendio?
Ed ecco che arriviamo al sorprendente dato sulla ricchezza, scelta come simbolo del benessere solamente dal 9% delle persone intervistate. Questo risultato dimostra come, pur riconoscendo l’importanza della stabilità economica, la ricchezza non sia più considerata un valore centrale la qualità della vita individuale, lasciando spazio ad altri fattori legati alla sfera personale e relazionale.
Per l’8% delle persone intervistate, il benessere è strettamente legato alla percezione del futuro. Avere una visione chiara e positiva del domani conferisce sicurezza, motiva ad affrontare le sfide quotidiane e permette di orientarsi verso opportunità, creando una base solida per una vita soddisfacente e realizzata.
Arriviamo infine al divertimento, prediletto solo dal 4,5% degli intervistati. Questo evidenzia come, seppur apprezzato, il divertimento non venga percepito come un valore fondamentale per il benessere, rispetto ad altri aspetti più significativi della vita quotidiana dei lavoratori odierni.
