La carne fresca di maiale, agnello e capretto, grazie all’entrata in vigore, dal primo aprile, del nuovo Regolamento comunitario che impone l’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni, non sarà più anonima. “Un importante passo avanti, pur restando ancora escluse alcune tipologie di carne – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – che permette al consumatore di sapere da dove arriva ciò che si mangia e ai nostri produttori di vedere riconosciuto l’importante lavoro fatto in termini di qualità e controlli, per garantire il meglio ai cittadini”. Si avvia così a completamento un percorso di tracciabilità iniziato circa 15 anni fa, con l’obbligo di etichettatura della carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell’emergenza “mucca pazza”. Dalla nuova norma restano escluse la carne di coniglio, quella di cavallo e le carni di maiale trasformate in salumi. Sull’etichetta delle carni di suino, ovino, caprino e volatili in vendita dovrà essere riportata una delle due seguenti indicazioni: “Allevato in…” e “Macellato in…”, oppure “Origine…” se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo.

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