Capitolo chiuso. La questione dei coniglietti di cioccolato è giunta al termine. Il tribunale di Ginevra ha deciso in favore di Lindt & Sprüngli, azienda svizzera che ha fin dal 2000 i diritti per la produzione del cioccolato teriomorfico. Adesso Lidl dovrà interrompere la produzione e distruggere i propri cioccolatini.

Il gruppo della GDO è quindi colpevole di aver creato dei prodotti troppo simili, che potevano indurre in confusione il consumatore. Il problema risiede nel copyright: il prodotto è stato ritenuto non distinguibile perfettamente. In effetti ad un primo veloce sguardo i due prodotti sembrano quasi identici: entrambi i coniglietti sono avvolti in un foglio d’alluminio dorato, hanno un fiocchetto intorno al collo, una campanella e sono accovacciati. Il secondo più attento sguardo non lascia però nessun dubbio: i prodotti sono perfettamente distinguibili. Probabilmente la decisione del giudice si basa su quella prima impressione.

Si tratta di un’altra vittoria per il gruppo svizzero che già dal lontano 2000 ha dovuto difendersi da attacchi di plagio di concorrenti per l’amato coniglietto. Il prodotto di Lindt è ormai considerato iconico ed è ben presente nella mente dei consumatori. L’obiettivo di Lidl, tecnica di marketing in realtà molto usata in molti settori, è quello di sfruttare l’effetto trascinamento di un prodotto che ha un certo successo e che garantisce alte vendite. Il tribunale svizzero ha ribaltato una sentenza dello scorso anno che aveva dato ragione a Lidl. Da adesso i clienti non troveranno più i coniglietti tra gli scaffali del discount tedesco. Come supporto Lindt ha presentato un sondaggio tra i suoi consumatori che dimostra come i due prodotti possano essere confusi facilmente. Sembra dunque, da questa notizia, che anche i clienti abbiano avuto un certo ruolo nella decisione della corte federale svizzera.

Nessuno spreco

Chi sta già pensando allo spreco che porterà la distruzione di tutti i lotti del prodotto di casa Lidl può star tranquillo. Il cioccolato non andrà buttato ma sarà rifuso e rivenduto in altre forme. Questo è anche il consiglio del tribunale federale svizzero, che ha considerato proporzionata la pena proprio in virtù della possibilità di non generare uno spreco inutile.

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