Ha stampato solo 100 copie del suo primo libro nel dicembre 2014 con l’intento di raccontare la sua storia di fede e di mettere in allarme i suoi lettori sulla fine del mondo, ormai vicina. A due mesi di distanza Michele Fabris, 32enne originario di Piovene Rocchette ma residente a Zugliano, sposato con 2 figli, sta firmando un contratto con una importante casa editrice per ristampare ‘La mia fede ritrovata in Gesù e Maria’ che porterà la sua opera alle fiere internazionali del libro di Londra, Francoforte, Torino e al Book Expo America.

 

Sembrava ormai chiusa l’era del genere apocalittico, relegata ad un numero limitato di pubblicazioni per pochi adepti, e invece, leggendo anche solo poche pagine dell’opera di Fabris, sembra più vegeto che mai, e forse destinato anche ad aprire nell’Altovicentino un nuovo filone. Lui, Michele Fabris, è schivo e umile, lontano nell’atteggiamento dal profeta esaltato, nonostante numerosi passi della sua opera lascino intravedere per l’intera umanità attanagliata dal Male una punizione imminente.

 

Fabris, nel suo libro parte dal racconto della sua fede ritrovata ma infine si scopre ‘profeta’ grazie ai messaggi che Le invia la Madonna, è esatto?

‘Non amo molto definirmi così, perché in realtà preferirei restare nascosto, non è mia intenzione mettermi in mostra. Il mio desiderio è quello di far conoscere la verità dell’amore della Madonna per noi, per questo faccio il possibile per aprire gli occhi alla gente sul futuro destino dell’umanità se continueranno a seguire il Male’.

 

Ci parli delle visioni che ha avuto e che nel libro descrive nel dettaglio.

‘Il 14, 15 e 16 settembre dello scorso anno ho avuto tre visioni. La prima mentre tornavo a casa dal lavoro, da sveglio. Ho visto una enorme croce stagliarsi nel cielo. Poi in sogno, di notte, ho avuto altre due visioni, la prima di una montagna di sassi con una croce di legno e la seconda della Beata vergine col Bambino in braccio. Lì ho capito che la Madonna mi aveva scelto per far da veicolo delle profezie ai fedeli. Il mio libro è nato da questi avvenimenti’.

 

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Lei ammonisce i Cristiani a guardarsi dal Male e di pentirsi in vista di una imminente fine del mondo…

‘Sono convinto, ma non solo io, che l’ultima parte della profezia di Fatima non sia ancora stata svelata e che la Chiesa l’abbia interpretata in modo sbagliato per anni. La guerra di cui parla la profezia non è la Seconda guerra mondiale, come è stata intesa, ma una catastrofe che deve ancora avverarsi, e che tutti vedremo, perché non manca molto. Nel mio libro riporto tutta una serie di profezie fatte dai veggenti di tutto il mondo, ma non è mia intenzione spaventare, solo portare la mia testimonianza di cattolico fedele alla Madonna. Prima di darmi totalmente a Maria ero oppresso da tante cose, adesso sono felice, sto bene con il mondo. Auguro a tutti di provare la gioia che provo io adesso’.

 

Come vivono questa ‘conversione’ i suoi familiari?

‘Mia moglie viene da una famiglia molto religiosa. Preghiamo insieme tutti i giorni. I miei genitori erano molto scettici all’inizio, ed io mi sono trovato in conflitto con me stesso per questo motivo. Poi ho compreso, grazie ad un amico che ho conosciuto durante questa fase e che mi ha aiutato a capire nel modo giusto le mie visioni, che non dovevo mettermi in contrasto con i miei familiari a tutti i costi, e così cerco di non darci peso. Lascio che ogni tanto mia madre mi chiami scherzosamente ‘il profeta’.

Marta Boriero

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