A Cogollo del Cengio sono stati posti i vincoli per la realizzazione della Valdastico Nord, ma il Comune rimane sul No alla realizzazione dell’opera così com’è stata decisa finora. E il Sindaco ha pronta una sua lettera personale per il premier Matteo Renzi. Il problema non è più solo il tracciato invasivo, ma le modalità con le quali Società Autostrada Brescia-Padova intende procedere. All’incontro

di giovedì scorso a Verona tra i 42 Sindaci del territorio e i vertici della Società infatti, ai primi era stato chiesto di firmare la richiesta a Renzi di considerare la Valdastico Nord come opera prioritaria da inserire nella Legge Sblocca Italia. La maggioranza degli amministratori si è schierata sul fronte del Sì, considerando il prolungamento della A31 verso nord una grande opportunità per il territorio. Riccardo Calgaro, Sindaco di Cogollo del Cengio, invece non ha firmato e si è portato a casa la cartellina per rifletterci su. “Senza il Sì di Trento e con la minaccia di fare una realizzazione parziale del tratto autostradale, magari solo fino a Lastebasse, non ha alcun senso procedere con i lavori”, ha commentato ieri sera Calgaro in Consiglio Comunale. E ha anche informato i presenti di aver preparato una lettera in tal senso che spedirà al premier, lettera che sarà siglata da altri 3 Sindaci che sono contrari alla A31 nord.

Il progetto per la Legge Obiettivo che Società Autostrada Bs-Pd ha chiesto di sottoscrivere, grazie ad un eventuale Sì del Governo permetterebbe alla società appaltante di scavalcare la burocrazia e procedere con i lavori. Questo anche se l’amministrazione comunale è contraria e se i cittadini si oppongono. “Un’amministrazione locale può fare ben poco per fermare un’autostrada – ha spiegato Calgaro –. Al massimo può cercare appoggi politici che intervengano a favore della volontà popolare o può fare ricorso al Tar, se legittimo”. E anche per quanto riguarda le migliorie del tracciato su Cogollo del Cengio, il primo cittadino non ha dubbi e spiega ai cittadini di Casale che hanno fatto un ricorso privato al Tar del Lazio: “Per cambiare il percorso della A31 dobbiamo tenere buoni i rapporti con chi gestisce il progetto, altrimenti li facciamo incavolare e ci calano le decisioni dall’alto senza più possibilità di intervento”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si sono trovati anche i Consiglieri di minoranza, i quali hanno però fortemente criticato le modalità di azione della Giunta Calgaro contro il progetto. “Nei vostri discorsi ci sono troppi ‘per sentito dire’ – ha commentato Gianni Dall’Osto –. E’ necessario avere pareri scritti dai legali per procedere. Se si vuole dire No al progetto, bisogna poi agire in modo che il No abbia un seguito concreto”.

Nonostante sia evidente che maggioranza e minoranza a Cogollo del Cengio siano battagliere e appaiano discordanti, sul fronte Valdastico Nord i propositi alla fine dei conti non sono così diversi. E Calgaro ha cercato di rassicurare i consiglieri d’opposizione e i cittadini del Gruppo Sportivo Ricreativo Casale che l’anno scorso con i loro legali specializzati si sono rivolti direttamente al Tar. “Alla riunione di Verona – ha spiegato il primo cittadino – non ho osannato la A31 perché prima di dire Sì per me è fondamentale avere la conferma che il Trentino Alto Adige sia d’accordo al prolungamento fino a Besenello. Inoltre, prima di mettere la mia firma, chiedo massima trasparenza sui costi dell’opera e voglio essere rassicurato che non saranno fatte realizzazioni parziali. Se non ho tutto questo – ha concluso – io rimango fermo sul No, perché il prolungamento della A31 verso nord non avrebbe più senso”.

di Anna Bianchini

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