Altro che rock star,andando di questo passo gli stadi
tra un po’ saranno riempiti dal Comitato Valdastico Nord.Anche mercoledì sera infatti l’incontro organizzato a Piovene Rocchette nella grande sala riunioni della biblioteca comunale, assieme al gruppo sportivo di Casale e alcuni GAS (gruppi di acquisto solidale) per discutere sul progetto di prolungamento della A31 fino a Trento ha registrato grandissima partecipazione. Il confronto che il dibattito proponeva tra le ragioni del no ( sostenute dagli organizzatori) e “le ragioni del si” rappresentate dal sindaco di Piovene Maurizio Colman e dal sindaco di Cogollo ( nonché presidente della comunità Montana) Riccardo Calgaro era atteso da tempo.
Chi è contro l’autostrada ha sempre cercato dei referenti politici locali in grado di fornire dei chiarimenti, ascoltare il dissenso, elaborare delle mediazioni. L’incontro di Piovene è partito con queste premesse.
A dar fuoco alle polveri, manco a dirlo, la vigorosa e colorita replica del padrone di casa Maurizio Colman.
Colman non fa della diplomazia la sua dote migliore. Parte a testa bassa e ne ha per tutti: per il sindaco di Besenello Cristian Comparini che, non potendo essere presente affida ad una sua lettera letta in pubblico le motivazioni delle sue ragioni. Colman definisce la lettera come “vergognosa” e Compariniun ipocrita, e, forse con un po’di ‘invidia’, cavalca la  filastrocca dell’autonomia trentina pagata dalle nostre tasse. Isolati applausiColman rilancia. Attacca senza mezzi termini chi critica l’autostrada, poco credibili a suo dire perché mossi solo dalla miope difesa del loro “orticello” a discapito degli interessi pubblici generali.
La sala ovviamente rigurgita invettive a così schiette provocazioni. Si sfiora la rissa, che per fortuna resta solo caciara. Colman temerario sembra trovarsi a suo agio. Impavido urla anche contro le razionali argomentazioni del mite architetto Renzo Priante e di Giuliano Zuccolo che avevano aperto la serata con le criticità tecnico legali del progetto: “vedo nelle questioni sollevate tanti punti di domanda, illazioni. Stucchevoli ed inutili dubbi”. Fiero conclude sapendo di aver picchiato duro. Non facile per il sindaco Calgaro prendere la parola in quel clima. La sua è una posizione molto più complessa: si è sempre dichiarato favorevole all’infrastruttura, ma dopo che improvvisamente la variante Cogollo 1 gli ha spostato l’autostrada a poche centinaia di metri della piazza del suo comune, forse si è sentito preso in giro, certamente “ignorato” e gli è stato inevitabile presentare  un ricorso al TAR per vizi procedurali. Quindi tenta di calmare gli animi schierandosi dalla parte del dissenso, con la carta del ricorso presentato. Si autodefinisce ambientalista dichiarando la sua adesione a Greenpeace. Elenca le sue battaglie ecologiste, “in tempi non sospetti”: cava del Brustolè, Marogna, miniera Zanconi, ecc. evoca il fantasma del bacino sull’Astico reo di avergli spostato l’autostrada troppo vicino al paese…
Tuttavia ormai a notte fonda le decine degli interventi del pubblico, sembrano far emergere la sua vera natura e confessa: Devo ascoltare anche gli industriali e chi pensa che l’autostrada sia una fonte di sviluppo. Sono un democratico”. Suonerebbe meglio democristiano. Inchiodato dalla pressante domanda di tutti: quali sono i vantaggi che porta l’autostrada per la valle? Calgaro, spalle al muro confessa: “io farei solo una bretellina fino a Velo”. Non c’è dubbio: democristiano.
Attenzione per il dissenso, chiarimenti, e fini mediazioni politiche, purtroppo possono attendere.
 
Alberto Brazzale
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