Una prestazione assolutamente anonima quella della squadra biancorossa, sconfitta ieri in casa dalla Virtus Verona con il più classico dei risultati. Un 2 a 0 quasi mai messo in discussione dalla squadra di Modesto, che per lunghi tratti della gara è stata anche fischiata dal proprio pubblico.

La partita si era aperta bene, con un preciso colpo di testa di Rolfini su cross mancino di Della Morte, che sembrava destinato a togliere le ragnatele dall’incrocio. Ma con la parata della domenica Giacomel negava ai biancorossi un vantaggio che forse poteva cambiare l’inerzia della partita.

Scampato il pericolo, la Virtus ha iniziato a macinare gioco, diventando padrona del campo.

Al 7’ minuto di gioco Fabro, su assist millimetrico di Talarico, mancava il tap-in vincente. Passava solo qualche minuto e Talarico sfiorava il gol, con il pallone intercettato sulla linea di porta da Ndiaye, a Iacobelli già battuto. Al 14’ si rivedeva il Vicenza, ma era ancora Giacomel a vincere la sfida personale con Rolfini, salvando con un altro volo plastico.

La Virtus riprendeva immediatamente in mano il pallino del gioco, e dopo aver sfiorato ancora una volta il gol con Fabro, che sprecava tirando addosso a Iacobucci da pochi metri, finalizzava la superiorità tecnico tattica dimostrata in tutto il primo tempo con un preciso colpo di testa del suo capitano Mino Danti, che riusciva a colpire il pallone indisturbato in mezzo a tre difensori del Vicenza.

Modesto provava ad invertire l’inerzia del gioco inserendo tra il primo e il secondo tempo Stoppa per Begic e Jimenez per Sandon.

È proprio da un angolo calciato dall’italo-spagnolo che nasceva una carambola che poteva regalare il pareggio ai biancorossi, ma Giacomel, dopo un doppio colpo di testa di Ferrari, deviato sottoporta da Rolfini, si ritrovava il pallone tra le mani.

Il Vicenza provava a sbilanciarsi in avanti, ma passava solo qualche minuto e Lonardi, a conclusione di una corale azione di contropiede, metteva la palla tra palo e paletto, lì dove Iacobelli non poteva arrivare.

Dopo il secondo gol tutto in discesa per la Virtus, che con molta tranquillità addormentava la partita, davanti ad un Vicenza irriconoscibile e mai battagliero, che non riusciva più ad impensierire un Giacomel in giornata di grazia.

A mettere la ciliegina sull’immangiabile torta servita ieri dai biancorossi arrivava a tre minuti dalla fine l’espulsione di Ndiaye, che salterà la prossima partita.

I nove punti persi nelle ultime quattro partite hanno tanto il gusto di un addio alla vetta. I cori irridenti dei tifosi, invece, hanno tanto il sapore di un addio anticipato all’allenatore, apparso ieri ancora una volta a corto di soluzioni.

Fabrizio Carta (ph Pierpaolo Lovato)

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