La mitica ultra trail Trans d’Havet corona i vincitori della settima edizione tra pioggia scrosciante e temporali, costringendo gli organizzatori a numerose deviazioni dal consueto itinerario per evitare i passaggi più esposti, mantenendo tuttavia l’altimetria stabilita. A salire sul gradino più alto del podio sono stati comunque i due favoriti Roberto Mastrotto del team La Sportiva e Francesca Pretto, che hanno tagliato il traguardo nelle rispettive categorie in 09:37:32 e 11:15:45.

Partenza ritardata di qualche minuto a Piovene Rocchette per rubare giusto qualche minuto alla furia del temporale. Alla luce delle pile frontali Mastrotto ha messo da subito le cose in chiaro: ha impostato l’andatura e si è messo a fare la lepre per segugi del calibro di Yanez Borella, Alessio Zambon (Summano Cobras) e Filippo Dal Maso (Faizanè Runners Team). A Passo Xomo il distacco tra Mastrotto e Borella era già di 8′, 18′ da Zambon. Il runner di Fai della Paganella teneva il passo e a Campogrosso non perdeva terreno, cosa che invece era costretto a fare Zambon, vedendo il divario dal lanciato Mastrotto crescere fino a 27′.

Sull’aspra salita a Cima Carega e al Rifugio Fraccaroli Mastrotto ingranava il turbo, lanciando poi una gran discesa sul Rifugio Fraccaroli e presentandosi al check point di Sella del Campetto con un abisso tra sé e Borella: 40′. Recuperava nel frattempo un bel po’ di strada Zambon, dietro di solo un minuto a Campetto, rispetto al passaggio registrato da Borella. Se tra i due c’era ancora lo spazio per qualche flebile tentativo di attacco, per il portacolori di casa La Sportiva il successo era ormai scritto. Sul traguardo valdagnese Mastrotto fermava il cronometro a 9:37:32, sigillando anche l’obiettivo postosi alla vigilia della competizione. Solo giovedì scorso, infatti, aveva dichiarato di voler tentare di rimanere sotto le 10 ore, anche solo per pochi secondi. Per accogliere alla finish line Borella si dovevano a quel punto attendere ben 43′. Altri tre minuti dopo arrivava anche un esausto Zambon.

Nella lunga al femminile Francesca Pretto aveva una e una sola avversaria da temere più di tutte: Alessandra Boifava (Ultrabericus Team Asd), la vicentina che con il quarto posto conquistato in casa Ultrabericus a marzo si era aggiudicata il biglietto per il mondiale di Spagna. Ma dalla sua la Pretto aveva un titolo, quello 2017, da difendere a denti stretti. E così ha fatto, facendo subito capire che non ci sarebbero stati sconti per nessuno. A Passo Xomo il distacco era di poco sotto i 10′, destinato però a ridursi ad un solo minuto al transito a Campogrosso. La Pretto metteva allora il 4×4 sulle asperità di Bocchetta Fondi e del Vallone di Campobrun, riuscendo a scucire un ulteriore vantaggio che la allontanava dai possibili attacchi della Boifava. Ma si sa, in gara non si molla un metro finché non si è alla fine, e così deve aver pensato Alessandra Boifava che tenendo nel mirino la fuggitiva Pretto si rifaceva sotto riducendo a 3′ il distacco nei chilometri finali, non sufficiente però a giocare il balzo decisivo. Alla finish line, così, la reginetta 2017 riconfermava il titolo lasciando in argento Alessandra Boifava. A giocarsi a quel punto il terzo posto se la vedevano in un batti e ribatti, l’atleta del G.S. Atl. Dil. Lib. Piombino Dese, Alessandra Olivi e l’austriaca Marina Trimmel (Union St. Polten Leichtathletik). Era però quest’ultima ad avere la meglio sulle pendenze verso Cima Carega e nel lungo saliscendi verso Sella del Campetto e poi nella picchiata su Valdagno andava a sigillare il suo nome sul terzo gradino del podio.

Nella Marathon uomini poteva essere una gara scontata per un atleta del calibro del campione italiano in carica della specialità trail lungo, Stefano Fantuz (SSR La Colfranculana), super favorito alla vigilia della competizione. Non aveva però fatto i conti con un giovane come Alberto Ferretto (ASD Skylakes) che fino all’ultimo lo ha messo sotto pressione. Alla partenza da Pian delle Fugazze e in salita a Campogrosso, il primo che ha provato ad impensierire l’azzurro è stato l’uomo del SBR Team, Ruggero Pianegonda, messosi sulla sua scia. Ma la scalata a Cima Carega sa fare una selezione spietata. È così che Ferretto metteva la freccia per il sorpasso, lanciandosi all’inseguimento di Fantuz. A Sella di Campetto i due erano staccati di appena 2 minuti, ma in discesa Fantuz mollava il freno e si involava verso Valdagno macinando quei metri preziosi a cui un ormai provato Ferretto non poteva più tenere testa. 04:15:04 il tempo finale per Fantuz, 6’23” davanti a Ferretto e oltre 16′ davanti a Pianegonda.

 

Nella Marathon donne invece buona la prima anche per la portacolori del team United Trail&Running, Lucia Forte che si è aggiudicata il gradino più alto del podio nella gara di 40 km a tinte rosa. La sua è stata una prova condotta sempre davanti a tutte le avversarie, che tuttavia non si sono date per vinte fino in fondo, con Silvia Dalla Costa, Cristina Guasina, Claudia Thoma e Mary Boschetto che si sono gettate all’inseguimento. Sulla salita al Rifugio Fraccaroli e nella successiva discesa verso Sella di Campetto la coppia Thoma-Boschetto sembravano averne un po’ più delle altre e impostavano la giusta tecnica per arrivare al traguardo. Lucia Forte aveva però scavato un fossato fin troppo profondo da valicare con un balzo e così le due inseguitrici erano costrette a spartirsi gli ultimi due posti rimasti liberi. Ad avere la meglio era la Boschetto che infilava così il gradino d’argento, lasciando alla Thoma il terzo posto, rispettivamente con i tempi di 05:37:16 e05:46:17.

Durante il percorso gli atleti si sono anche trovati simpaticamente a correre accompagnati da un gregge di pecore, che non hanno fermato gli arrivi. Si proseguirà fino a tarda serata, come da tradizione, fino all’ultimo concorrente.

La top 5

Uomini – Ultra trail 80 km

  1. Roberto Mastrotto (Team La Sportiva) 09:37:32; 2. Yanez Borella 10:20:02; 3. Alessio Zambon (Summano Cobras) 10:23:16; 4. Filippo Dal Maso (Faizanè Runners Team) 10:36:12; 5. Claudio Chiarini (3T Valtaro) 10:52:21

 

Donne – Ultra Trail 80 km

  1. Francesca Pretto 11:15:45; 2. Alessandra Boifava (Ultrabericus Team ASD) 11:18:41; 3. Martina Trimmel (Union St. Polten Leichtathletik) 12:26:21; 4. Federica Menti (Vicenza Marathon) 12:37:28; 5. Alessandra Olivi (G.S.Atl.Dil.Lib. Piombino Dese) 12:59:39

 

Uomini – Trail Marathon 40 km

  1. Stefano Fantuz (SSR La Colfranculana) 04:15:04; 2. Alberto Ferretto (ASD Skylakes) 04:21:27; 3 Ruggero Pianegonda (SBR Team) 04:31:37; 4. Giovanni Corà (Aim GSP) 04:33:24; 5. Marco Brancalion (Run Athletic Team ASD) 04:35:58

 

Donne – Trail Marathon 40 km

  1. Lucia Forte (United Trail&Running) 04:51:23; 2. Mariangela Boschetto (Durona Team) 05:37:16; 3. Claudia Thoma (Fagiani Imprendibili) 05:46:17; 4. Lisa Crosara (Facerunners) 05:47:06; 5. Silvia Dalla Costa (100% Anima Trail ASD) 05:50:40

 

Le interviste ai vincitori.

Roberto Mastrotto – Vincitore Ultra 2018 maschile

‘Innanzitutto ci tenevo tantissimo a far bene qua oggi e sì, è da una settimana che ero lì, con la testa alla gara di Valdagno. Il meteo ha complicato un po’ tutto e specialmente nelle 52 gallerie abbiamo trovato condizioni veramente toste. Il ricordo più bello, rimane qui a Valdagno, in mezzo a tutta questa gente. Intendo riprovare a conquistare la convocazione mondiale. A mente fredda, ripensandoci, non è nemmeno stato così male essere stati lasciati a casa visto che comunque ho ottenuto diverse soddisfazioni che altrimenti non avrei mai ottenuto. Nel percorso di oggi sicuramente mi ha un po’ agevolato il taglio delle creste sul Summano, è stato mantenuto il chilometraggio però su un terreno in cui si potevano sicuramente far girare le gambe.

A fine agosto sono all’Ultra Trail de Mont Blanc che, diciamo, è un po’ un mondiale, non ufficiale se vogliamo, in quanto siamo in meno atleti, poi in campionato italiano vedremo se riuscirò a conquistare questa maglia azzurra’.

 

Francesca Pretto – Vincitrice Ultra 2018 femminile

‘Quella 2018 è stata una stagione pessima. Avevo fatto un anno stellare nel 2017, poi nel 2018 è partita proprio malissimo. Ho dovuto infatti rinunciare al mondiale nonostante la convocazione. Diciamo allora che questa Ultra di Trans d’Havet è il mio mondiale e mi rimarrà sempre nel cuore.

La gara in sé è stata molto tempestosa. Il tempo non ci ha favoriti anche se, dopo Campogrosso, si è sistemato. Ho sofferto abbastanza anche a livello fisico, non è stata una gara al top come l’anno scorso però ho voluto arrivare in fondo, sulla striscia rossa. Con Alessandra (Boifava – ndr) ce la siamo un po’ giocata perché a Campogrosso ci siamo trovate insieme, poi io ho cercato di staccarla, sapevo che l’avevo alle calcagna e quindi ho sperato di arrivare in fondo’.

 

Stefano Fantuz – Vincitore Marathon 2018 maschile

‘Oggi è andata bene, diciamo che ho rischiato in quanto Alberto (Ferretto – ndr) mi aveva preso sull’ultima discesa ripida, sul Carega mi si erano un po’ imballate le gambe, forse ho esagerato un po’ prima e poi però ho allungato, però bene, è stata dura, non pensavo. Adesso faccio un mesetto di pausa e poi ho la 100 km a Chamonix. Trans d’Havet è stato l’ultimo lungo prima di quella gara.

Con il meteo siamo stati fortunati perché diluviava si, ma da Pian delle Fugazze ha smesso. Abbiamo trovato un po’ di neve in cima al Carega, ma nella media è abbiamo affrontato la temperatura ideale per correre. Non conoscevo la salita del Carega e l’ho tirata fino alla cima, poi per scendere non ne avevo più, ero proprio imballato. L’ultima discesa mi si è fatto sotto Alberto Ferretto, lì mi sono dato un po’ più di coraggio e con un percorso un po’ più percorribile son riuscito a staccarlo e mi è andata bene. Sui passaggi tecnici tendo ad andare un po’ più lento degli altri, Ferretto sapevo che era secondo perché lo avevo visto da lontano in un tratto in cui si vedeva un bel pezzo di percorso, ad un certo punto son andato in crisi e stavo solamente aspettando che si facesse sotto. Quando mi ha raggiunto ho tenuto duro fino alla fine del tratto tecnico e poi ho allungato ed ho preso un po’ di metri di vantaggio’.

 

Lucia Forte – Vincitrice Marathon 2018 femminile

‘È stata un po’ duretta. Bel percorso, per fortuna non ha piovuto, son caduta in discesa, quindi non è stato il massimo, però mi son ripresa ed alla fine è andata bene, son contenta. Sicuramente nelle ultime discese finali mi sono trovata più in difficoltà, erano molto scivolose e poi comunque sei molto stanca e quindi basta mettere il piede in fallo e ciao, son proprio caduta in avanti, ma capita ed è andato tutto bene lo stesso’.

 

A cura dell’ufficio stampa del comune di Valdagno – Giulio Centomo.

Foto di ‘Foto CFL – Circolo Fotografico Leoniceno’

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