Un traguardo storico per la sanità italiana è stato raggiunto all’Azienda Ospedale-Università di Padova, dove è stato eseguito il primo trapianto di rene da vivente con nefrectomia parziale robotica. L’intervento, unico nel suo genere, ha visto protagonista una donna affetta da un tumore renale che, dopo la completa rimozione della neoplasia tramite chirurgia robotica mininvasiva, ha potuto donare il proprio rene al marito.

Un risultato straordinario, frutto della sinergia tra più reparti d’eccellenza: la Chirurgia dei Trapianti di rene e pancreas, diretta da Lucrezia Furian, e l’Urologia, guidata da Fabrizio Dal Moro, in collaborazione con i team di Anatomia Patologica ed Endourologia.

L’intervento apre nuove prospettive nei trapianti da donatore vivente, soprattutto per pazienti oncologici selezionati, e rappresenta un passo avanti nelle tecniche chirurgiche e nel concetto stesso di donazione.

A sottolineare l’importanza dell’evento è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha dichiarato: “Ancora una prima assoluta nella sanità veneta. Siamo di fronte a un settore nel quale ogni giorno può essere quello buono per qualcosa di nuovo, per progredire nelle modalità di cura dei malati. Oggi siamo orgogliosi della collaborazione multidisciplinare che ha permesso questo risultato straordinario.”

Zaia ha evidenziato anche il valore umano e simbolico dell’intervento: “In questa vicenda c’è tutto il meglio della scienza sanitaria: capacità cliniche eccelse, lavoro di squadra, voglia dei sanitari di non arrendersi mai e di cercare sempre soluzioni nuove a favore della salute, e in questo caso della vita, non di uno, ma di due pazienti. L’utilizzo delle più moderne tecniche robotiche mininvasive, quel tocco di genio che fa di un bravo medico un grande clinico.”

Il governatore ha poi concluso: “Mi complimento con tutti ed esprimo a tutti l’orgoglio di una terra che ha saputo fare della sanità un suo fiore all’occhiello.”

Questo traguardo conferma Padova come polo d’eccellenza in ambito trapiantologico e chirurgico, e segna una nuova frontiera per la medicina personalizzata e solidale.

di redazione AltovicentinOnline

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