Thiene non se la passa bene per la raccolta differenziata con una percentuale del 65,6%, ben lontana da quel 76% previsto per il 2020, ma le modalità di raccolta attraverso campane non cambieranno. “Posizioneremo probabilmente delle tessere elettroniche per conferire i rifiuti e sensibilizzare a differenziare di più – ha spiegato Andrea Zorzan, assessore all’Ambiente – ma non cambieremo il sistema e non si tornerà al porta a porta, perchè i thienesi non lo vogliono”.

Il dato ha fatto insorgere il Movimento 5 Stelle, da sempre accanito difensore dell’ambiente, che propone di discuterne in commissione per migliorare e raggiungere gli obiettivi di differenziazione massima e richiesto un intervento dell’assessore competente.

Il dato infatti non piace nemmeno ad Andrea Zorzan, assessore all’Ambiente, che però lo motiva senza girarci tanto intorno: “Per arrivare al 76% è molto facile, basta cambiare il sistema di raccolta e tornare al porta a porta, ma i thienesi non lo vogliono e chi fa propaganda, dicendo che questa amministrazione non sta facendo nulla per aumentare la differenziata, non ha coraggio di dire ai thienesi che essere più ‘virtuosi’ dovrebbero rinunciare a portare le immondizie ogni volta che vogliono e dovrebbero immagazzinarle in casa fino al giorno della raccolta”.

Non è dello stesso avviso Abramo Tognato, consigliere comunale pentastellato, che ha spiegato: “I dati Arpav relativi alla provincia di Vicenza dicono che la media della raccolta differenziata in provincia è del 72,7%, un risultato interessante, con un concreto avvicinamento alla soglia limite del 76% prevista dalla Regione per il 2020. Non è una mera analisi di grafici e statistiche fini a sé stessi; è giunto il momento di andare oltre, di progettare, di gettare in avanti quello che i cittadini desiderano: una Regione sostenibile, una Città sostenibile. A Thiene è tempo di capire se la direzione intrapresa sia adeguata o meno rispetto agli obiettivi, non tanto di raggiungere una soglia definita con una legge regionale, quanto invece ridefinire quali siano gli obiettivi, e quindi le relative scelte direzionali, per una società più sostenibile”.

Secondo il consigliere, la sua riflessione non vuole essere una critica all’amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Casarotto, ma è piuttosto un pungolo, “un punto di partenza su cui fermarsi, analizzare, riflettere e proporre un nuovo percorso. La raccolta differenziata è per definizione un prodotto frutto di scelte comunali e come tale, qualora fosse necessario, va portata al centro della discussione. È una scelta della collettività, dei cittadini che ogni giorno sono chiamati a decidere se e come realizzarla, attraverso gli strumenti a disposizione nel proprio Comune. Per questo motivo è fondamentale riflettere sulle scelte fatte e sulle conseguenze che queste hanno finora portato. Perché i dati parlano chiaramente: Thiene è ferma al 65%, ovvero la soglia minima da raggiungere nel 2012. Certamente ci sono Comuni in cui la situazione è più critica e delicata, ma è altrettanto vero che il confronto va fatto con quei comuni che presentano caratteristiche più simili al nostro. Ad esempio, analizzando i comuni della Provincia sopra i 10mila abitanti, i risultati del 2018 sono evidenti, soprattutto considerando che Schio è al 74,6% e utilizza la stessa società (Ava), cambia solo il metodo di raccolta”.

A spiegare che cosa farà Thiene nel prossimo futuro ci ha pensato Zorzan, che non intende cambiare sistema di raccolta e non cambierà il conferimento nelle campane, ma punta piuttosto ad un controllo più peculiare del conferimento dell’immondizia, per spingere i cittadini ad essere più responsabili.

“Il dato del 65% non piace nemmeno a noi e di sicuro ci stiamo attivando per migliorarlo potenziando la differenziata – ha evidenziato – Ma la questione va spiegata bene perché ci sono troppe cose omesse da parte di chi si lamenta della nostra raccolta. Innanzitutto il cambio dal porta a porta al conferimento ‘zonale’ non ha influito. Intendiamo ‘contabilizzare’ i conferimenti nelle campane mediante l’uso di tessere elettroniche identificative e non più con semplici chiavi uguali per tutti, così si possono sensibilizzare le persone a differenziare il più possibile, conferendo meno indifferenziata. Partecipo a varie riunioni e mi confronto costantemente non i cittadini di Thiene ed è chiara la loro predisposizione a conferire l’immondizia nelle campane. Il ritorno al porta a porta non lo vuole praticamente nessuno”.

E i motivi è facile immaginarli: la comodità di buttare la spazzatura quando si vuole e di non riempire balconi o casse di rifiuti in attesa del giorno stabilito per il ritiro dell’immondizia,  ma soprattutto il piacere di vedere la città pulita e sgombera da sacchi di rifiuti posizionati fuori dalle porte in attesa della raccolta.

“c’è poi da sottolineare che gli impianti di smaltimento non sono all’altezza, per cui se anche differenziamo l’80%, poi non segue un recupero proporzionato, per cui finiamo in un corto circuito. Come assessore – ha continuato Zorzan – voglio trovare il modo di aumentare la nostra percentuale di differenziata, dando però ai cittadini la possibilità di continuare a conferire i rifiuti nelle campane. Per quanto riguarda gli abbandoni selvaggi invece, li stiamo contrastando con il posizionamento di videocamere – ha concluso – In ogni caso è un problema che hanno tutti i Comuni e non dipende dalle modalità di raccolta”.

Anna Bianchini

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