Il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta, un affare che scivola sempre più nello scandalo delle opere pubbliche, generando rabbia nell’imprenditoria veneta che invia una lettera a Governo e Regione chiedendo senza mezzi termini che venga completata quanto prima.

Carta e calamaio come si usava un tempo, anzi no, forse un pc e tanta voglia di esternare la propria frustrazione dinnanzi ad una infrastruttura come la Superstrada Pedemontana Veneta che sta chiedendo un grosso sacrificio in termini ambientali in Veneto ma che, secondo il pensiero espresso da 12 imprenditori del gotha economico veneto, porterebbe un grosso vantaggio se venisse conclusa in modo celere.

Questa la richiesta indirizzata al Governo da Aspiag Service srl, Maxidi srl, Costruzioni Carron spa, Gruppo Unicomm spa, Lattebusche sca, Gruppo FITT, Pedon Group, Pengo spa, Sorelle Ramonda spa, Pastificio Rana spa, Veronesi Holding spa e Acqua Minerale San Benedetto spa, dove senza tanti giri di parole non nascondono la preoccupazione per un cantiere in aria di ‘stop ai lavori’, perché la Sis, ditta a cui è stato affidato il progetto finanziario per realizzarla, non ha i fondi per completarla. Ovvero i 1600 milioni di euro che la Sis ha chiesto in prestito tramite l’emissione di bond da parte della banca americana JP Morgan sembra non trovino appoggio dalla cassa depositi e prestiti.

Mentre la bufera finanziaria si sta abbattendo sul cantiere veneto che, per una volta, vedeva Zaia e la Moretti ragionare all’unisono spingendo per le garanzie economiche per terminare i lavori, chi vive e ci lavora sul territorio ogni giorno fornisce una fotografia reale di come l’attività del cantiere rallenti progressivamente perché i soldi non ci sono, come non sono arrivati quelli destinati ai singoli cittadini privati che si sono visti espropriare i terreni.

99 km che nelle intenzioni di progetto devono collegare il Veneto da est a ovest, da Treviso a Vicenza, in un costo iniziale di 750 milioni di euro e che a oggi sfora già i 3 miliardi di euro. Sono queste cifre che fanno venire l’orticarica ai 12 imprenditori veneti, ogni giorno abituati a far di conto dando il loro miglior prodotto di qualità vendendolo al prezzo iniziale pattuito. Se sforano o sbagliano i conti, la differenza la mettono di tasca propria, senza attaccarsi alla tettarella del cliente.
E’ questo quello che loro temono fortemente, che alla fine dei conti siano i cittadini veneti a pagare il tutto, seppur indirettamente.

In una sorta di bocciatura parziale al Governo, Regione e Sis, i 12 imprenditori li invitano a prendersi le proprie responsabilità, evitando l’ennesimo rimpallo, chiedendo a gran voce che la Superstrada Pedemontana Veneta venga ultimata perché, secondo loro, porterebbe benefici evidenti al traffico, sgravando tantissime strade regionali e provinciali dal passaggio dei mezzi pesanti e da una buona parte dei transiti automobilistici, soprattutto nella fascia pedemontana delle province di Vicenza, Padova e Treviso, ma anche nella provincia di Venezia, che oggi è un passaggio obbligato per lo sbocco verso est e invece domani avrebbe una valida alternativa in direzione del Friuli.
“Finalmente avremmo una superstrada moderna, in grado di alleggerire il traffico di attraversamento nei comuni e di consentire spostamenti efficienti sia per i cittadini privati che per la logistica delle aziende – scrivono nella loro lettera i 12 imprenditori- La Pedemontana è pensata proprio come una sorta di “tangenziale” per le aree più produttive del Veneto: è una strada in grado di svolgere un servizio fondamentale alla nostra economia e fortemente voluta dal territorio. Faciliterebbe inoltre moltissimo il transito sull’asse est-ovest, rendendo il Veneto ancora più centrale sul piano economico e viabilistico: l’innesto sulla A4 a Montecchio e l’approdo a Spresiano sulla A27 potrebbe portare ad un aumento dei flussi viabilistici nell’ordine del 40/50%”.

Queste le richieste e le osservazioni espresse dall’imprenditoria veneta a Renzi, Zaia e Delrio in vista del summit di venerdì 29 luglio tra Veneto Strade, Regione, Consorzio Sis, Ministero delle Infrastrutture e Cassa Depositi e Prestiti, con il loro auspicio che sia un primo passo per trovare una soluzione veloce che porti al compimento di questa arteria che fende il suolo veneto.
Paola Viero

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