Solo il 40 della superficie ospedaliera del Veneto è antisismica, ma a Santorso non ci si deve preoccupare. La costruzione recente ha permesso di avere per legge una struttura in grado di contrastare eventuali scosse sismiche e questo inserisce di fatto l’ospedale Alto Vicentino nella categoria dei nosocomi sicuri.

Il  risultato generale è definito “eccellente” dall’assessore Luca Coletto, che a 9 anni dall’emanazione delle norme tecniche giudica un successo la messa a norma degli ospedali della regione, “un disastro” secondo il Movimento 5 Stelle regionale, che chiede la lista di tutti gli edifici non a norma.

“La superficie ospedaliera messa in sicurezza antisismica in Veneto è attualmente pari a un milione 250 mila metri quadrati, il 40% del totale, attraverso interventi del valore di circa 400 milioni di euro – ha commentato Coletto – Il tutto in soli otto anni dall’emanazione delle norme tecniche nel 2008, con una burocrazia a dir poco invadente e con pochi finanziamenti nazionali. Il 40% è un risultato eccellente, altro che trascuratezza negli anni”.

Di tutt’altro parere è invece Patrizia Bertelle, consigliere pentastellata, che ha sottolineato: “Stupisce che il 60% degli ospedali, quindi più della metà degli edifici, non sia ancora a norma. Chiediamo che venga resa pubblica la lista di quelli non a norma o in fase di adeguamento. Non vorremmo mai spuntassero sorprese, come già successo per la distribuzione di fondi a sostegno della cultura veneta, che lasciano intendere particolari logiche territoriali nella scelta dei lavori”

 

Le preoccupazioni espresse dall’opposizione in consiglio regionale non hanno motivo di esistere secondo l’assessore regionale, che ha invitato il gruppo di minoranza ad associarsi per chiedere l’intervento del governo: “In molti casi gli interventi sono stati possibili perché abbiamo fatto recepire le opere di adeguamento strutturale nelle progettazioni già avviate, anche se questo non era obbligatorio, come nel caso degli Ospedali di Mestre e di Verona. Anche questo la dice lunga sull’attenzione che la Giunta regionale ha sempre posto a questo tema. Con la delibera del 23 dicembre – ha aggiunto – abbiamo fatto il punto sull’esistente e di fatto programmato gli interventi necessari per il futuro. Serviranno altre centinaia di milioni e sarebbe il caso, nell’interesse di tutti i veneti, che anche l’opposizione facesse squadra per spingere il Governo a intervenire. In caso contrario, come in molte altre situazioni, ci arrangeremo, ma nessuno si permetta di parlare di sottovalutazioni, sotto-finanziamenti o presunti ritardi. La restante superficie del 60% è già stata verificata per la maggior parte e per circa un quinto di essa è stato predisposto un progetto di fattibilità per gli interventi di adeguamento. Si tenga anche conto – ha concluso Coletto – che un terzo di questa superficie è comunque stata realizzata dopo il 1984 e quindi con norme che, in zona sismica, prevedevano già la resistenza dell’edifico in caso di terremoto”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia