Non c’è pace per la sanità dell’Altovicentino. Quando si pensava che il travagliato parto dell’ospedale unico fosse arrivato a buon fine con l’apertura del nosocomio di Santorso, ecco che irrompe con un discreto frastuono l’annuncio del Governatore veneto che pochi giorni fa, afferma: “Sarà Bassano l’ospedale di riferimento della nuova Ulss  Pedemontana”. Per i pochi che ancora non sanno la neonata Ulss 7 Pedemontana è il frutto della fusione tra l’Ulss 3 di Bassano e l’ ormai ex Ulss 4 che, stando alle prime dichiarazioni, avrebbe dovuto essere limitata agli aspetti amministrativi.

L’intervento di Zaia apre prospettive ben diverse che tradiscono intenzioni che vanno ben oltre gli aspetti amministrativi. Pare evidente che si metterà mano anche ai servizi ospedalieri ed i segnali non mancano. La domanda è: se si pensa ad una razionalizzazione dei servizi ospedalieri della nuova Ulss Pedemontana, perché non dirlo?

ospedalesantorsointernoStupisce che la tutto sommato recente storia non abbia insegnato nulla. Stupisce maggiormente se la storia è quella dell’Ulss 4, all’epoca  Ulss 6, quando tra gli anni ‘80/’90,  iniziò un lungo dibattito su dove dovesse essere sviluppato l’ospedale unico dell’Altovicentino.  Thiene o Schio? Questo lo schakespeariano dilemma.

Allora un misto tra insipienza ed inadeguatezza dei politici locali e regionali, non sapendo o volendo assumere una decisione che avrebbe logicamente scontentato una delle due parti, inizialmente contribuì a far ritenere che fosse necessaria la razionalizzazione – ecco il ricorso storico – dei servizi eliminando i cosiddetti doppioni dei reparti. Allora si iniziò con oculistica che da Thiene finì a Schio e nel medio termine seguirono gli altri reparti in un ‘amorevole’ scambio tra i due ospedali.

Tuttavia non mancarono investimenti di decine di miliardari – allora c’era la lira, ma poi i miliardi si trasformarono in decine di milioni di euro – in entrambi gli ospedali, con una certa preminenza su Schio, dove vennero completamente rifatti la “piastra operatoria”, i reparti chirurgici ed altri per gli adeguamenti agli standard alberghieri. Si realizzò pure l’eliporto opera che, allora, sembrava determinante per la ‘assegnazione’ del titolo di ospedale unico. A Thiene avvenne la medesima cosa ed in quell’epoca (siamo nel frattempo agli inizi degli anni 2000) venne realizzata la famosa ‘Rotonda’.

Il project financing

inaugurazione-ospedaleIn quegli anni nacquero pure tante forme di contratti tra pubblico e privato pensati per poter realizzare opere per le quali le  pubbliche amministrazioni non ne avessero le risorse economiche. Tra queste il celeberrimo project financing, tradotto in finanza di progetto. Ed ecco l’ideona: per non scontentare nessuno, si decise l’ospedale unico a Santorso e proprio attraverso il project. Peccato che lo strumento avesse ben altre applicazioni e finalità, ma si sa, fatta la legge, trovato l’inganno. A nulla valsero le pur tiepide lagnanze dei pochi che lo strumento lo conoscevano e lo ritenevano un danno per la nostra sanità, così che nel 2009, in pompa magna, si inaugurò il cantiere. Consegna 2012.

Una breve parentesi. L’accordo prevedeva che la Regione mettesse sul piatto 70 milioni di euro e Summania Sanità (il contraente privato) mettesse la medesima quota. In 24 anni Summania Sanità riceverà dalla Regione una somma di oltre 600 milioni. Non male…

È opportuno ricordare che i due vecchi ospedali, prima della loro chiusura, contavano circa 700 posti letto, tutti utilizzati con rotazioni frequenti. Santorso conta circa 390 posti letto il che, stando all’opinione degli operatori, farebbe supporre ad un marcato sotto dimensionamento.

inau-ospedaleIn breve la storia

Oggi la nuova ULSS Pedemontana comprende due ospedali Bassano e Santorso (prima erano Thiene e Schio). Bassano è un vecchio progetto ideato circa 40anni fa – lo si nota anche dalla monumentale architettura – e, per gli standard attuali, è sovra dimensionato ed in parte sotto utilizzato. La sua posizione lungo la nuona Gasparona – domani autostrada Pedemontana – lo rende facilmente accessibile anche dall’Altovicentino. La prima considerazione facile è la seguente: se nella stessa ULSS esiste un ospedale sotto dimensionato (Santorso) ed uno sovra dimensionato (Bassano), per la logica della razionalizzazione, si possono creare utili sinergie. Si sposta qualche reparto da Santorso a Bassano ed il gioco è fatto. Si creano spazi a Santorso e se ne riempiono altri a Bassano. Perfettamente logico ed in linea con l’annuncio di Zaia.

Andreotti sosteneva che: “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.

Il primario di Urologia

A settembre si sarebbe dovuto nominare il nuovo Primario di Urologia a Santorso. Si è deciso di soprassedere e nominare una sorta di responsabile del reparto. Per contro a Bassano, nell’ultimo anno, sono stati fatti importanti investimenti ad Urologia in attrezzature medicali per qualificare i servizi. Si dice che il Primario bassanese sia uno bravo; è noto che quelli bravi mirano all’ospedale maggiore, Vicenza nel nostro caso, dove il suddetto pare avesse vinto il concorso lì bandito mesi fa. Si dice ancora che, appresa la notizia, i vertici dell’ULSS bassanese, unitamente ad alcuni benefattori che avrebbero partecipato all’investimento per la riqualificazione di Urologia, si siano incupiti a tal punto da invitare il medico ad un ripensamento e che il ripensamento ci sia stato.

La storia dell’Ulss 6 pare ripetersi oggi con la nuova Ulss Pedemontana e gli Amministratori pubblici a cominciare dal Governatore Zaia, da quella storia, pare non abbiano imparato nulla…

Maurizio Dal Santo

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