Aveva scritto ‘Last Christmas’ nel 1984, quando la sua stella pop brillava al massimo insieme ad altre icone che avrebbero fatto la storia della musica creando un nuovo percorso musicale che ancora oggi non conosce rivali.

Georgios Kyriacos Panayiotou, meglio conosciuto in tutto il mondo come George Michael, è morto per un problema cardiaco. Era nato a Londra da genitori di origine greca. Lo hanno trovato senza vita nella sua casa di Londra proprio il giorno di Natale, mentre nelle radio di mezzo mondo la sua ‘Last Christmas’ riecheggiava insieme a ‘Do they know it’s Christmas’ (successo di Band Aid che aveva George Michael tra i vocalist solisti) e ‘Thank God it’s Christmas’ dei Queen.

Aveva 53 anni. Una vita di successi, con 100 milioni di dischi venduti in 40 anni di carriera, iniziata con Andrew Ridgley nel duo ‘Wham!’ e continuata poi come solista con il desiderio di voltare pagina e cambiare completamente stile musicale.

Una scelta mai rimpianta, tanto che George Michael non cantò mai più i celeberrimi successi degli Wham!, quelle ‘Wake me up before you go go’, ‘Careless whisper’ e ‘Club Tropicana’, che lo avevano catapultato nell’Olimpo dei ‘re’ della musica degli anni ’80, a fianco di Duran Duran, Spandau Ballet e Culture Club.

Bellissimo e adorato da schiere di giovanissime, George Michael per anni vestì i panni del sex symbol, per riservarsi più tardi di fare ‘outing’, rivelando al mondo la sua omosessualità e l’esistenza di un compagno.wham

Una vita di eccessi anche, con segnalazioni per guida sotto l’effetto dell’alcol e un arresto per atti osceni in luogo pubblico quando, a Los Angeles, venne scoperto in un bagno, impegnato sessualmente con un agente.

Tutto perdonato dai fan, che di George Michael hanno impresso nel cuore un indimenticabile duetto con Aretha Franklin, esibizioni da solista da far venire i brividi e soprattutto due esibizioni leggendarie alla Wembley Arena di Londra. Rimarranno nella storia della musica infatti il duetto con Elton John sulle note di ‘Don’t let the sun go down on me’ (1991) e il tributo a Freddie Mercury (1992), in occasione del quale George Michael cantò una sublime ‘Somebody to love’.

Protagonista assoluto della musica degli anni ’80 e capace di rimanere al ‘top’ per 40 anni, George Michael amava le luci della ribalta e il palcoscenico. Ma era impegnato anche socialmente, nella difesa dei diritti degli omosessuali e contro il razzismo. Storiche le sue esibizioni al Live Aid, concerto per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni africane senza cibo né acqua e al Mandela Day, in onore del leader sudafricano Nelson Mandela, indimenticabile figura politica protagonista della lotta all’apartheid.

George Michael è uscito dalle scene in modo gentile, così come erano gentili le sue canzoni. Lo hanno trovato deceduto per arresto cardiaco nella sua casa di Londra, dove viveva circondato dall’affetto dei suoi cari.

A.B.

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