Poste Italiane taglia 50 uffici in Veneto e il governatore della Regione Luca Zaia non sembra disposto a stare  guardare.

Ha infatti spedito una lettera a Luisa Todini e Francesco Caio, rispettivamente presidente e amministratore delegato della società, nella quale chiede spiegazioni lanciando contestualmente una sfida: “In merito alla chiusura e razionalizzazione di filiali di Poste Italiane in Veneto voglio vederci chiaro. Non si pensi di penalizzare la nostra regione perché non è a statuto speciale o autonoma”.

Secondo il governatore il piano industriale che Poste Italiane intende adottare avrà pesanti ricadute sul territorio e causerà un impoverimento dei servizi alle comunità locali. L’illustrazione dell’ipotesi riorganizzativa, avvenuta gli scorsi giorni a Roma in occasione della Conferenza delle Regioni, ha destato la preoccupazione di Zaia, perché “L’esigenza di rivedere l’attuale modello organizzativo e gestionale non può minare la mission sociale dell’Azienda, su cui ha fondato la sua storia e quella dello sviluppo delle comunità locali. L’ufficio postale – sottolinea il governatore – soprattutto nei territori rurali, montani, costieri e nelle periferie delle grandi città, ha da sempre rappresentato uno dei luoghi simbolo dell’aggregazione, della rassicurazione e di mediazione e soluzione dei problemi che il cittadino vive nei rapporti con la burocrazia”.

In effetti, da quando Poste Italiane ha cominciato a ufficializzare il piano delle chiusure degli uffici postali in  molte città del Veneto i cittadini hanno protestando preoccupati per gli effetti sul territorio, in particolare per le persone in difficoltà.

Luca Zaia ha ricordato che su 75 chiusure complessive e 18 razionalizzazione nel  Nordest, il Veneto ne conterà rispettivamente 42 e 5, con in più 4 chiusure amministrative di uffici postali. Zaia comprende gli obiettivi di modernizzazione dell’offerta e di contenimento dei costi di Poste Italiane, ma, in virtù del fatto che a società eroga servizi essenziali, vuole vederci chiaro. “Per l’ennesima volta – ha denunciato Zaia nella lettera – viene penalizzato il Veneto, la cui colpa è quella di non essere considerata Regione Speciale e Autonoma, a differenza dei vicini friulani e trentini”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia