Approvata a maggioranza dalla Prima commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marino Finozzi (Lega Nord) la Proposta di deliberazione amministrativa n. 59 di iniziativa della Giunta regionale riguardante la modifica dello statuto di Veneto Sviluppo S.p.A. “L’importanza di Veneto Sviluppo – ha ricordato il Presidente Finozzi a margine dei lavori della Commissione – sta nella partecipazione della Regione con la quota del 51% ad un soggetto che vede tra gli altri soci soprattutto gli istituti bancari e che gestisce quasi 650 milioni di euro pubblici a favore delle imprese. Alcuni strumenti di intervento societario erano ormai obsoleti ed apparivano legati ad una congiuntura economica pre-crisi. Veneto Sviluppo ha quindi bisogno di strumenti ammodernati in grado di sostenere e di rispondere alle esigenze attuali delle nostre aziende”. Nel corso della seduta sono intervenuti il Presidente di Veneto Sviluppo Fabrizio Spagna e il Direttore Gianmarco Russo, che hanno illustrato le vicende che hanno interessato Veneto Sviluppo nel corso degli ultimi anni, con particolare riferimento alla acquisizione, avvenuta in novembre, del 100% di Friulia Veneto Sviluppo FVS, di cui Veneto Sviluppo deteneva già il 51%. Le modifiche che saranno apportate renderanno lo Statuto coerente con le previsioni del Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica; il Consiglio di amministrazione passerà da un organo composto da cinque a nove componenti ad un Amministratore unico oppure, qualora ricorrano i requisiti, ad un Cda composto da tre a cinque membri, soglia, quest’ultima, sulla quale si attesta l’attuale Consiglio di amministrazione di Veneto Sviluppo. Infine, l’uscita dall’albo delle società vigilate di Veneto Sviluppo, altro aspetto trattato nel corso dei lavori della Commissione, appare giustificata anche alla luce dei vincoli posti dall’attività di intermediazione bancaria, vincoli particolarmente gravosi che costituirebbero un ostacolo all’attività di investimento partecipativo, attività in ogni caso problematica alla luce delle ridotte dimensioni patrimoniali e strutturali rispetto ai competitori bancari sul mercato. Il provvedimento è destinato ora ad approdare in aula; relatore, il Presidente Finozzi; correlatore, il Consigliere Piero Ruzzante (Art. 1 – MDP). Approvati a maggioranza, inoltre, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 54 di iniziativa del Consigliere regionale Antonio Guadagnini (Siamo Veneto), che sarà anche relatore in aula della Pda – correlatore il Vicepresidente della Commissione Claudio Sinigaglia (Partito Democratico) – relativa alla istituzione di una nuova Commissione d’inchiesta sui gravi fatti che hanno riguardato il sistema bancario in Veneto, e i Progetti di legge d’iniziativa della Giunta nn. 294 e 295, relativi al riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio riferiti rispettivamente alla spesa per gli oneri accessori per la conduzione di un immobile sito in Rovigo di proprietà dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS) Gestione ex INPDAP per gli anni 2011 e 2012 per un valore di oltre 146mila euro, ed al pagamento degli interessi per il valore di oltre 473mila euro a favore della ATI Astaldi-Mantovani-Gemmo dovuti in esecuzione della sentenza della Corte d’Appello di Roma n. 5734 del 30 settembre 2016, controversia relativa alla realizzazione di lavori riguardanti il SFMR. Su questi ultimi punti, in particolare, si è soffermato il Vicepresidente Sinigaglia. “Abbiamo sostenuto le modifiche allo Statuto di Veneto Sviluppo, ma abbiamo votato nettamente contro le Proposte di legge relative ai debiti fuori bilancio: continuano a giungere numerose proposte in questa direzione, ed è un segnale di come alcuni casi, per anni, siano stati gestiti in maniera inappropriata e senza cercare di intervenire con degli accantonamenti o altre operazioni virtuose, una continua emorragia che pesa sul bilancio regionale: il patrimonio della regione andrebbe gestito in maniera più oculata”.

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