Zanè dà il via a tutta una serie di opere di manutenzione di strade e marciapiedi per migliorare la viabilità e la sicurezza dei cittadini, in particolar modo delle categorie più deboli come anziani e bambini.

Alcuni lavori hanno già interessato le vie Fusinato, Dante, Pedrazza e Ferrarin nel centro storico di Zanè, dove sono stati realizzati alcuni attraversamenti pedonali rialzati, già sperimentati in passato anche via Roma, collocati in prossimità di alcuni incroci delle vie interessate, col fine di garantire maggior sicurezza limitando la velocità dei veicoli.

Subito dopo le vacanze estive sono invece in programma i lavori per la realizzazione del tratto di pista ciclopedonale che partirà dalle poste fino ad arrivare alle scuole elementari ‘Dante Alighieri’, durante i quali verrà anche abbassato il muro in sassi esistente e sostituito da uno più sicuro in blocchi di cemento.

Altri interventi programmati successivamente sono poi la sistemazione di via S. Pio, la cui viabilità verrà modificata a senso unico, con marciapiedi e passaggi pedonali rialzati, e la messa in sicurezza del primo tratto di via Corte. Per entrambe le vie sono già stati fatti gli studi di fattibilità e assegnati gli incarichi per la progettazione .

I costi degli interventi sono: 150 mila euro per le vie del centro storico, già a bilancio, 120 mila euro per il nuovo tratto ciclopedonale, 230 mila euro per sistemare via S. Pio, 160 mila euro per via Corte.

Roberto Berti

 

‘Sono opere – ha dichiarato il sindaco Roberto Berti – che rientrano nel nostro programma amministravo e che riguardano alcuni punti critici della viabilità, la cui pericolosità ci era stata segnalata anche da diversi cittadini. Lo scopo di questo primo intervento e quelli che verranno realizzati in seguito è quello di garantite il più possibile la sicurezza stradale e la mobilità delle persone. Ritengo però che alla base di tutto sia  indispensabile la prudenza sia da parte degli automobilisti che da parte di ciclisti e pedoni con il rispetto di limiti di velocità e divieti’.

 

Marta Boriero

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