Non si placano polemiche e soprattutto le preoccupazioni dopo le inquietanti rivelazioni fatte dalla trasmissione Le Iene, che ha rivelato come carni e verdure vengano prodotte con acque inquinate da Pfas. Dopo l’appello di Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle che chiede alla Regione il nome dell’azienda che metterebbe in commercio i cibi ‘pericolosi’, è il turno di Andrea Zanoni del Pd, che non intende adottare linee morbide su un tema che ha a che fare con la salute, bene supremo per ogni cittadino. ‘Quanto mostrato dalla trasmissione televisiva ‘Le Iene’ è inquietante: potrebbero esserci dei prodotti alimentari contaminati da Pfas. La Regione deve effettuare controlli a tutela della sicurezza dei consumatori e del Made in Veneto”. Zanoni, sul caso esploso in Veneto e che interessa anche la provincia di Vicenza, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata.
“Durante il servizio sono stati intervistati allevatori e agricoltori che hanno ammesso l’utilizzo in determinati allevamenti di tacchini e di galline ovaiole di acqua da pozzo contaminata da Pfas, acqua che non viene controllata – spiega Zanoni- Le stesse persone hanno detto che questi prodotti vengono poi venduti a ‘un grosso gruppo delle grande distribuzione che tutti noi conosciamo’, nome che non è stato rivelato per evitare conseguenze penali. Prodotti che poi finiscono sulle tavole di tutta Italia”. Il consigliere prosegue: “Considerato che, come è stato ricordato, dai rubinetti di 300mila persone che vivono tra le province di Verona, Vicenza e Padova esce acqua inquinata da sostanze tossiche e che, come ha dichiarato il dottor Domenico Mantoan della Direzione generale sanità e sociale della Regione, l’acqua destinata agli allevamenti deve avere gli stessi limiti di quella potabile, non possiamo certo stare tranquilli. Per questo – conclude nella nota Zanoni- – chiedo alla Giunta quali sono i controlli attualmente in corso nella catena alimentare e in particolare su prodotti come uova e carni bianche, e quale sia il ‘grosso gruppo delle grande distribuzione’. Un nome che per ragioni di trasparenza dovrebbe essere reso noto ai consumatori”.

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