Si è accesa la luce in fondo al tunnel per mamma coraggio, il suo piccolo e la famiglia, che da settimane attendeva l’ok dagli Stati Uniti per fare un intervento ‘cambia-vita’ al bambino di 7 anni che rischiava di perdere le gambe per sempre.

Si sono mobilitate centinaia di persone per il piccolo Davide (nome di fantasia a tutela della privacy) e ieri dagli Stati Uniti è arrivato il ‘sì’ per la partenza. A comunicare la bella notizia è la mamma del piccolo. La sua voce, nel giro di 3 giorni, è irriconoscibile, sembra essere uscita da un tunnel buio. Prima rotta dall’incertezza e dalla paura di non ‘arrivare’ in tempo, ora è frizzante e gioiosa e non vede l’ora di partire con il bimbo, il marito e la figlioletta più grande. Da giorni ha vissuto ‘attaccata’ al telefono a seguire le direttive di chi ha sbloccato la situazione, ma anche a ricevere sostegno da parenti e amici che le dicevano “non mollare”. Adesso a Saint Louis è tutto pronto per l’intervento, programmato per il 1 luglio, al bambino di 7 anni, affetto da paralisi cerebrale infantile, con problemi motori ma non cognitivi.

Un intervento che, se fatto in tempo, potrà evitargli di rimanere in sedia a rotelle e gli permetterà di vivere una vita il più normale possibile. Ed era proprio il tempo il problema, perché dal consolato degli Stati Uniti a Milano non arrivava l’ok finale necessario per la partenza. E Davide non poteva aspettare oltre.

A raccontarci in anteprima la sua storia, che nel giro di pochi minuti è rimbalzata nei tavoli che hanno fatto la differenza, è stata la mamma, C.D.G., che oggi, mentre sta andando a Milano a prendere i documenti, ci ha contattati per ringraziare tutti, nessuno escluso, per la grande disponibilità.

“Non riesco a ringraziare tutti singolarmente – ha detto anche a nome del marito – Sono stata contattata da tantissime persone e se le cose si sono smosse con urgenza è stato proprio grazie all’intervento del giornale e dal tam tam che ha generato. Attraverso le vie normali non riuscivamo ad arrivare al punto e rischiavamo di perdere la possibilità di partire e l’intervento sarebbe slittato di un anno, con probabili conseguenze e ricadute negative sulla condizione di nostro figlio”.

A rallentare la procedura erano state le norme anti covid. Davide sarebbe dovuto partire a fine maggio, ma il lockdown e la chiusura degli aeroporti ha mandato in fumo la partenza. Da qui la corsa contro il tempo, per riuscire a posticipare l’intervento e la partenza, con l’ok del Consolato che sembrava impossibile da ottenere nei tempi necessari.

A pochi minuti dalla pubblicazione dell’articolo è partita la macchina della solidarietà, con telefonate a contatti che hanno coinvolto la Regione Veneto, uffici a Roma e Milano. Il tutto in un incastro delicatissimo, che ha permesso al ‘caso Davide’ di approdare velocemente sui tavoli giusti. Segno che in Italia, quando vogliamo, quando l’obiettivo è condiviso, sappiamo fare le cose nel modo giusto e in tempi stretti.

A stringersi attorno al piccolo Davide e alla sua famiglia e a lottare contro il tempo sono stati in tantissimi e anche noi, della Redazione di Altovicentinonline, vogliamo porgere i più sentiti ringraziamenti a chi, in questo caso, si è mosso con totale altruismo, senza chiedere visibilità, con l’unico obiettivo di dare una mano ad un bimbo e ad una famiglia in difficoltà.

Ci uniamo ai genitori di Davide nel dire ‘Grazie con tutto il cuore’ a chi da subito si è attivato e non ha mollato la presa, aggiornando la famiglia e anche la nostra Redazione di ogni passaggio istituzionale che veniva fatto.

Anna Bianchini

“Aiutatemi a salvare mio figlio, rischia la sedia a rotelle”

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