E’ partita dai Comuni dell’Alto Vicentino la richiesta di esenzione del pedaggio della superstrada Pedemontana per i residenti ed in consiglio comunale a Thiene è stata approvata la mozione presentata da Filippo Carollo, del Partito Democratico. Ciò che era stata una promessa della Regione fin dall’inizio del progetto, non si è mai trasformato in realtà e ora sono le amministrazioni a ricordare al presidente Luca Zaia che i cittadini, la promessa, se la ricordano eccome. Ma se da un lato la maggioranza, non solo a Thiene, chiede il pedaggio gratis, c’è anche chi ritiene non sia giusto che ad accollarsi il costo siano tutti gli altri utenti, ‘colpevoli’ di non risiedere nei 36 Comuni che interessano quella che a tutti gli effetti è un’autostrada. E’ Abramo Tognato, consigliere del Movimento 5 Stelle a Thiene, che della Pedemontana non vuole dimenticare il “lato oscuro”, in primis i costi esorbitanti per la realizzazione, ottenuta grazie al project financing.

Il consigliere è contrario a sentir dipingere la Pedemontana sempre e solo in modo positivo e ne ricorda la storia: “Partiamo dai costi: è in costruzione in Veneto la strada più cara d’Europa, 80 milioni (+ Iva) al km, due volte il costo della Salerno Reggio Calabria benché sia lunga meno di un quarto. L’ennesimo esempio di project financing che non ha funzionato, o meglio, dipende dal punto di vista: per chi ha investito rappresenta uno straordinario investimento, mentre da una prospettiva più pubblica è impossibile non vedere la grande perdita economica, e non solo, di questo progetto. Il costo complessivo sarà di 12 miliardi, oltre ai contributi statali. Continuiamo con i passaggi esecutivi del progetto: nel 2003 l’opera viene definita di interesse nazionale, mentre il 15 agosto 2009, a Ferragosto, mentre gli italiani sono in spiaggia sotto l’ombrellone, a Roma pubblicano un’ordinanza del Presidente del Consiglio, (la n°3208) che, in merito al traffico nel territorio veneto, nelle premesse afferma così: “Considerato che la  grave  situazione  emergenziale  determina un rilevante  pericolo  per  la  salute fisica e psichica dei cittadini”. In altre parole, hanno autorizzato la nomina di un commissario per l’emergenza che abbia ogni tipo di autorizzazione per la realizzazione di questa strada per prevenire un degeneramento psichico dei cittadini veneti a causa del traffico, inteso come le code che normalmente si creano nei giorni festivi di spostamento verso il mare. Era in pericolo la nostra salute psichica e la pedemontana magicamente ci ha salvati. Entro il 2016 la strada doveva essere conclusa e che la Regione Veneto non ha mai chiesto le penali visto gli enormi ritardi. I pedaggi sono alti perché i costi si sono talmente gonfiati durante gli anni che non solo era impossibile prevedere l’esenzione, ma che i ricavi dei pedaggi saranno insufficienti a coprire le spese previste. Perchè la Regione nel 2017 firma un nuovo accordo con il concessionario: l’accordo prevede che la regione incassa tutti i ricavi dei pedaggi, ma in cambio paga un canone al concessionario per 39 anni, un canone che aumenta man mano che la tratta percorribile si allunga. Cosa succede quindi se la regione incassa meno pedaggi di quelli previsti?  La regione dovrà pagare comunque il dovuto al concessionario per 39 anni e per farlo, qualora le tariffe dei pedaggi non fossero sufficienti, dovrà attingere ad altri fondi a disposizione della Regione, cioè tagli ad altri servizi. Inoltre, non è mai stato citato il limite di passaggi previsti, cioè 27mila veicoli al giorno. Con questa previsione l’incasso generale riuscirà a sostenere il progetto senza toccare le casse della Regione, ma i numeri, sappiamo bene per chi ha provato a percorrere qualche tratto della Pedemontana, sono molto molto molto più bassi. Il che significa, nonostante i pedaggi carissimi, che dovremo come regione pagare ulteriori cifre”.

Tognato si dice contrario all’esenzione del pagamento per i residenti, perché significherebbe far pagare di più gli altri: “La richiesta della mozione di valutare l’esenzione, potrebbe anche essere valida se ci fossero dei passaggi reali altissimi e stabili, elemento che però manca. Pertanto, ad oggi, chiedere l’esenzione significa comunque far pagare a tutti gli altri cittadini veneti i costi di un progetto che abbiamo davanti agli occhi, un progetto inutile, costoso, impattante, e pesante per le casse della nostra Regione. Forse valeva la pena a suo tempo, quando il Movimento 5 Stelle cercò di opporsi con ogni mezzo al progetto, fermare e non votare a favore di questa inutile strada a pagamento”.

A.B.

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