È stato somministrato pochi giorni fa all’ospedale di Santorso, per la prima volta in ULSS 7 Pedemontana, un nuovo farmaco per il trattamento del tumore al fegato, che rispetto alle terapie precedentemente in uso riduce in modo significativo il rischio di effetti collaterali e incrementa l’aspettativa di vita nei pazienti.

«Questo nuovo farmaco – spiega  Franco Bassan, direttore dell’U.O.C. Oncologia dell’ULSS 7 Pedemontana – rientra nella categoria delle cosiddette “terapie target”, ovvero farmaci di nuova generazione che vanno a colpire specifici bersagli tumorali, consentendo di incrementare notevolmente l’efficacia della risposta, sia in termini di percentuale di guarigione completa, sia come prolungamento dell’aspettativa di vita. È un ambito in costante evoluzione e anche la nostra Oncologia ha la possibilità di accedere a tutti i nuovi farmaci via via che vengono messi a punto, in contemporanea con i principali centri oncologici regionali e nazionali. Nel caso specifico, il farmaco in questione è studiato per attivare nel sistema immunitario una reazione che va a contrastare le cellule ammalate».

Fondamentale, per raggiungere questo risultato, è individuare la corretta tipologia di tumore: «Il bersaglio delle terapie target è di tipo molecolare – spiega il dott. Bassan – dunque non è sufficiente conoscere la localizzazione del tumore per trovare il farmaco giusto, ma occorre individuare la specifica mutazione cellulare responsabile del cancro. Per questo motivo di pari passo con lo sviluppo della tecnologia farmaceutica, per questa nuova generazione di terapie è fondamentale anche l’evoluzione della tecnologia diagnostica e la competenza all’interno del team delle figure coinvolte nella diagnostica: mi riferisco al laboratorio di Anatomia Patologica ma anche alla Radiologia, per l’esecuzione delle biopsie».

Un concetto questo sottolineato anche dal Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza: «Abbiamo voluto evidenziare l’utilizzo di questo nuovo farmaco per dare un messaggio alla popolazione, che deve sapere di essere assistita al meglio dalla nostra Oncologia, con la possibilità di accedere a tutte le più moderne terapie e con il supporto di un gruppo di lavoro multidisciplinare di alto livello. Per i casi in cui è necessario, come le forme più rare di cancro, naturalmente collaboriamo in rete con i centri di riferimento regionali, in particolare con lo Iov e con l’Azienda ospedaliera di Verona, ma voglio sottolineare che anche in questi casi la presa in carico rimane presso i nostri ospedali per la diagnostica, la somministrazione delle terapie e i controlli. Nella battaglia contro il cancro non c’è spazio per i campanilismi: l’unico obiettivo deve essere il bene del paziente mettendo in campo le migliori risorse».

Il gruppo di lavoro multidisciplinare vede il coinvolgimento di molteplici figure: l’oncologo, il chirurgo, il radiologo, l’anatomo-patologo, lo psicologo, oltre ai diversi specialisti di volta in volta chiamati in causa in base alla localizzazione della malattia, e la Radioterapia in rete con Vicenza.

Complessivamente, l’Oncologia dell’ULSS 7 Pedemontana registra 1.300 nuove diagnosi ogni anno, tra cui circa 330 casi di tumore alla mammella, 200 di tumore all’apparato gastroenterico, 200 di tumore al polmone e 180 di tumore alla postata, per citare le patologie più frequenti. I pazienti in trattamento sono circa 700, mentre quelli sottoposti a controlli periodici sono ben 15 mila.

Il tutto con uno staff composto da 7 medici, tra cui 2 con incarico di altissima specializzazione nella patologia oncologica gastroenterica e urogenitale, ai quali si aggiungerà un ulteriore specialista in formazione entro fine anno.

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