Anche se i riflettori sulle elezioni comunali di Cogollo del Cengio si sono spenti da ormai più di due mesi, l’eco della rovente campagna ancora si fa sentire.

Lo sa bene il riconfermato sindaco Piergildo Capovilla che il primo giorno di dicembre si è visto notificare una delibera firmata direttamente dall’Agcom, l’Autorità Nazionale Garante per le Comunicazioni per aver violato la legge 22 febbraio 2000 n. 28 recante “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” più comunemente nota come la legge sulla “par condicio”.

Ma ricostruiamo i fatti. Siamo alla fine di agosto e a contendersi la poltrona di sindaco assieme a Capovilla, c’è il rivale “storico” Marco Zorzi candidato per “Viviamo Cogollo”: quest’ultimo, ravvisato che la Lista del sindaco uscente “Rinasci Cogollo” avrebbe usato in più occasioni impropriamente la comunicazione nei social e nei volantini distribuiti in paese, decide di inviare una segnalazione al Prefetto.

Nella sua segnalazione, Zorzi richiama in particolare la violazione all’art. 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 che così dispone: “dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
In base a tale divieto le amministrazioni devono astenersi non solo dalle manifestazioni volte ad appoggiare le liste o i candidati impegnati nel confronto elettorale, ma anche da tutti gli interventi che, avendo come finalità principale la promozione dell’immagine politica o dell’attività istituzionale dell’ente, favoriscano una rappresentazione positiva o negativa di una determinata opzione elettorale.
La ratio della disciplina è quindi quella di prevenire i rischi di interferenza e le distorsioni che la comunicazione degli enti pubblici potrebbe indurre rispetto ad una libera consultazione elettorale; secondariamente, di evitare che chi ricopre cariche pubbliche, nel momento della scadenza del mandato, sia tentato di utilizzare gli strumenti di cui dispone per avvantaggiare la propria parte politica, alterando il principio della par condicio.

Capovilla non la prende bene e diserta il preannunciato e tanto atteso confronto pubblico con Zorzi. “Non partecipo a dibattiti con chi si comporta male, attaccandomi ripetutamente e in modo scorretto”- afferma come un mantra in tutte le occasioni in cui ne ha possibilità tacciando lo sfidante di essere un “cattivo e polemico” al punto da portare come “trofeo della ragione” durante una serata informativa la lettera con cui nel frattempo il Prefetto semplicemente sosteneva di non avere elementi sufficienti e circostanziati per valutare la questione, invitando altresì i contendenti a rivolgersi eventualmente all’AGCOM tramite il Consiglio Veneto.

 

Così è stato e il verdetto finale è arrivato: per l’Agcom Zorzi ha ragione, il sindaco Capovilla non ha rispettato la legge in materia elettorale.

All’ amministrazione comunale è stata quindi ordinata la rimozione di tutti i contenuti non autorizzati realizzati mediante la pubblicazione dei post nel profilo facebook della Lista “Rinasci Cogollo” – Candidato Sindaco Piergildo Capovilla” mentre nel sito comunale dovrà rimanere pubblicata l’ordinanza di non rispondenza di dette pubblicazioni per 15 giorni.

Se l’AGCOM deciderà di elevare anche delle sanzioni pecuniarie e se a Marco Zorzi, dopo tanti “complimenti”, giungerà almeno un “scusa”, lo scopriremo solo alla prossima puntata.

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