“Se qualche consigliere ritiene di aver percepito un rimborso forfettario che, nei mesi della quarantena causa Covid, non era commisurato con l’attività effettivamente svolta, è libero di devolvere in tutto o in parte quanto percepito e per quanto mi riguarda ho caldeggiato e caldeggio ancora questa opportunità.

Del resto, so che molti consiglieri hanno versato già da tempo al fondo Sostegno Emergenza Coronavirus della Regione cifre consistenti” Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, riprende il tema delle Indennità riconosciute ai consiglieri regionali. “Diversamente da altre regioni, dove in effetti l’indennità è relativa alle spese sostenute per raggiungere la sede consiliare – ha spiegato Ciambetti – in Veneto è previsto un rimborso spese forfettario, come stabilito dalla legge, onnicomprensivo, comprendente dunque ogni ‘attività istituzionale nell’ambito del territorio regionale’ : la legge non lascia ombra di dubbio. Anche durante l’emergenza, con il lockdown, i consiglieri potevano muoversi nel territorio regionale o hanno sostenuto spese nell’esercizio della loro funzione. Io stesso, in maniera regolare ho raggiunto Marghera o Venezia, ovviamente per compiti istituzionali, con i miei mezzi o mi sono spostato per la Regione sollecitato da sindaci o comunità locali. Altrettanto hanno fatto molti consiglieri a iniziare dai presidenti delle Commissioni consigliari che, come ricorderete, hanno sempre presieduto le loro Commissioni da palazzo Ferro Fini. Come Presidente del Consiglio, per altro, non ho mezzi tecnici per intervenire d’imperio. Posso solo esercitare una forma di persuasione morale, la ‘moral suasion’, invitando appunto i consiglieri che ritengono di aver percepito più di quanto hanno effettivamente speso, di versare, a chi meglio ritengono, con un atto di liberalità la cifra che riterranno più congrua. Credo che essi debbano rispondere alla loro coscienza e sono certo che lo faranno, se non lo hanno già fatto come dicevo in precedenza, nel migliore dei modi e con la discrezione necessaria per questi gesti”.

L’attacco del M5Stelle

 

“Adesso parlano di obbligo morale, il governatore Zaia e il presidente del Consiglio regionale Ciambetti: inviteranno i Consiglieri regionali a restituire le indennità incassate durante l’emergenza Covid. E tutto dovrebbe chiudersi qui, secondo loro. Ma non funziona così. Non si diventa virtuosi perché si corre ai ripari dopo essere stati scoperti con le mani nella marmellata”. Sono le affermazioni dei Consiglieri regionali pentastellati Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco Simone Scarabel che sottolineano: “Se noi del Movimento 5 Stelle non avessimo sollevato il caso, nessuno avrebbe detto una parola su quelle somme che comprendono, lo ricordiamo, indennità di trasferta incassate mentre l’attività consiliare veniva svolta da casa. Il Presidente del Consiglio regionale Ciambetti dice di non aver visto nemmeno la restituzione delle nostre diarie nei mesi di lockdown, mentre basterebbe porre la domanda a Zaia per scoprire che nel conto corrente per l’emergenza Covid da noi sono arrivati 50mila euro, 12.500 per ogni nostro Consigliere”. “Per quanto riguarda i soldi restituiti dai gruppi consiliari – puntualizzano gli esponenti del M5S – a noi non è servita una pandemia per capire che andavano lasciati nel bilancio del Consiglio a beneficio della collettività, e lo abbiamo fatto fin dal primo giorno. Il bello è che abbiamo fatto quel che era scritto anche nel programma di Zaia di cinque anni fa: capitolo 1 “Scelgo una Regione efficiente e trasparente”, a pag.7 uno dei punti recita “azzereremo i finanziamenti ai Gruppi consiliari”. Belle parole, alle quali non sono mai seguiti i fatti. Come quando dichiarava ‘ridurremo la diaria e le altre indennità’, ‘elimineremo le indennità di funzione’. Era il nostro programma scopiazzato male, con la differenza che loro hanno avuto 10 anni di governo di questa regione, senza mettere in atto nulla di quanto promesso”. “Noi l’abbiamo fatto fin dal primo giorno – concludono i Consiglieri – se hanno bisogno di farsi spiegare come si fa, si facciano da parte”.

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