17 badanti e 16 baby sitter hanno ritirato ieri in Oasi Rossi, a Santorso, il loro attestato di partecipazione ai due corsi di formazione gratuiti organizzati presso Villa Rossi, nelle scorse settimane, da Fisascat Vicenza – attraverso i fondi dell’Ente Bilaterale Contrattuale Ebincolf – e dedicati appunto alla preparazione di queste figure professionali. Il tutto alla presenza anche di Maurizia Rizzo, segretaria regionale di Fisascat, e Franco Balzi, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Alto Vicentino.

Giovanni Battista Comiati, segretario provinciale di Cisl Fiscascat, spiega così l’importanza dell’iniziativa: «Investire nella formazione di queste figure professionali è una doppia tutela: per le lavoratrici, che possono così contare su un curriculum più spendibile nei confronti dei datori di lavoro, ma anche per le famiglie, che in questo modo sanno di affidare la cura dei propri cari a persone in possesso delle opportune conoscenze. Il tutto, naturalmente, anche in un’ottica di contrasto al lavoro nero, attraverso appunto una maggiore consapevolezza e valorizzazione di queste figure professionali».

Tra gli argomenti di oggetto insegnamento durante i corsi vi erano la sicurezza domestica, la psicologia e gestione dell’anziano o del bambino, l’igiene e salute e la gestione della casa. Inoltre, grazie alla collaborazione con Ial Veneto, è stato possibile integrare l’offerta con un ulteriore percorso di formazione di 12 ore sul primo soccorso, al termine del quale viene rilasciato uno specifico attestato.

L’iniziativa rientra nell’ambito più ampio delle attività degli “Sportelli per l’Assistenza Familiare” a Schio e Thiene, frutto di un progetto di rete che vede collaborare insieme ULSS 7 Pedemontana, Comune di Santorso come capofila per i Comuni del Distretto 2 Altovicentino, Cisl Vicenza e Cooperativa ConTe.

«E’ la prima iniziativa di questo genere nell’Alto vicentino – sottolinea il Presidente Balzi –  resa possibile dall’integrazione del Progetto Alto Vicentino Comuni-ty, di cui Santorso è capofila, con le risorse stanziate dalla Regione Veneto. L’auspicio è che, visto il più che positivo riscontro, la stessa possa reiterarsi a breve in modo ancora più strutturato ed esteso, in considerazione dell’imponente fabbisogno espresso da famiglie, utenti, potenziali operatori e servizi».

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