Vuole andare fino in fondo e non ha intenzione di mollare elena Donazzan, assessore regionale del Veneto che venedì, verso le 23,30, sarebbe stata affrontata da un gruppo di giovani, mentre recuperava la propria auto dopo essere stata al Museo Civico di Bassano del Grappa, dove si era svolto un evento per la promozione dell’asparo dop bianco. La denuncia è apparsa qualche ora fa sul profilo facebook dell’amministratore regionale che ha dichiarato di non avere presentato denuncia.

Riportiamo integralmente il testo del suo post di denuncia sui social, al quale sono seguiti centinaia di commenti.

‘Alle ore 23.30 circa, a Bassano del Grappa ho incontrato alcuni tolleranti, democratici e probabilmente anche antifascisti, ancora esaltati dalle manifestazioni di ieri.

Sono andata a riprendere l’auto, dopo una bella serata al #MuseoCivico per la promozione dell’#asparagobiancodop, in compagnia di Davide. Alla fine di via Museo, fuori da una sede – credo comunale in concessione ad una serie di associazioni – noto un gruppetto di persone che non mi guarda benissimo. Pace! mica posso piacere a tutti…però quando esco dal parcheggio, uno di loro cammina ostentatamente verso la mia auto cercando di rendermi difficile l’uscita, mentre una ragazza mi sputa sulla carrozzeria.
Sputa, si, sputa! Un segno di disprezzo, un gesto di volgare arroganza, un evidente odio verso di me. Così fermo l’auto e chiedo ragione, innanzitutto presentandomi con nome e cognome e chiedendo il suo. Silenzio! Anzi, il suo amichetto – quello che mi voleva sfidare con la camminata contro l’auto – mi intima di andarmene e mi dice che loro avrebbero negato visto che erano in tanti.
Eccoli qua i democratici, tolleranti e probabilmente antifascisti.
Tacciono sul loro nome di fronte alla responsabilità dei propri gesti, si spalleggiano forti del branco, scappano quando qualcuno, anche se donna, li affronta.
Volevo chiamare la polizia, ma ho pensato che i nostri poliziotti e carabinieri, il venerdì sera hanno ben altro a cui pensare. Però domattina andrò in quella sede, chiederò che riunione c’era stasera e mi farò dare il nome di quella ragazza, piercing al naso e capello rossiccio lungo, che non ha avuto il coraggio, dopo il suo elegante gesto, di dire il suo nome’.

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