Sono 2mila i dipendenti della pubblica amministrazione del Veneto che nell’emergenza coronavirus hanno iniziato a lavorare da casa.

“La macchina regionale è in piena attività nel rispetto dell’emergenza e di quanto previsto dai vari decreti del consiglio dei ministri – ha spiegato il Vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin – L’emergenza sta diventando anche occasione di mettere alla prova strumenti di lavoro, che aiutano la PA ad essere più evoluta ed efficiente”.

“Nulla domani sarà come prima, soprattutto nel modo del lavoro – ha commentato Laura Locci, amministratore unico di Pasubio Tecnologia, società che si occupa del comparto tecnologico per i Comuni dell’Alto Vicentino – Le aziende, la pubblica amministrazione, la scuola hanno fatto i pochissimi giorni un salto tecnologico impressionante. La tecnologia in questo momento sta tenendo in piedi settori e servizi essenziali. Anche i più conservatori ora abbracciano necessariamente questa rivoluzione, rinunciando al controllo puntuale delle persone e puntando finalmente al raggiungimento degli obiettivi”.

“In considerazione delle misure in materia di lavoro agile previste dai provvedimenti adottati in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, la Regione del Veneto si è impegnata a ricorrere al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa – hanno spiegati dall’Ufficio Stampa regionale – E nella consapevolezza della straordinarietà della situazione, la direzione ICT e Agenda Digitale ha predisposto una guida per aiutare il personale ad organizzare il proprio lavoro da remoto. Nel frattempo continuano tutte le attività, incluse quelle formative”.

“La Regione del Veneto già un anno e mezzo fa, in tempi non sospetti dunque, ha provveduto a dotare tutto il personale di una piattaforma di strumenti digitali che permettono oggi, in piena emergenza coronavirus, a tutti coloro che lavorano nei vari apparati regionali di essere attrezzati per operare da remoto – ha precisato il Vicepresidente della Regione del Veneto –  Sappiamo che a inizio settimana erano circa 800 le persone che hanno aderito a questa modalità di lavoro, informalmente sappiamo che oggi sono minimo 2mila i lavoratori della Regione che lavorano in modalità agile. Un risultato che permette massima operatività, – ha concluso Forcolin – ma soprattutto ci consente di sperimentare quello che dovrebbe essere un nuovo modo di lavorare. Un sistema che garantisce al personale di spostarsi solo quando effettivamente è necessario, offrendo occasione per rendere ancora più efficiente e funzionale la macchina della Regione”.

 

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