Numeri in risalita e l’incidenza per fortuna ancora bassa. Sono 23.332 i positivi che ad oggi, mercoledì 24 febbraio si registrano nella nostra regione: 21 i decessi nelle ultime ore e si va verso le 10.000 vittime da inizio pandemia.

Attenzione puntata sui vaccini durante l’ultima conferenza stampa del governatore Luca Zaia a Marghera. Erano presenti anche l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, la direttrice dell’ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo e Michele Tonon del dipartimento sanitario di Prevenzione della Regione Veneto.

“Deve essere il Comitato Tecnico Scientifico a dare le linee guida sulle restrizioni da emettere per contenere i contagi, che si smettano subito i dibattiti tra scienziati sui media e non per censurarli o privarli della libertà di parola o opinione, ci rendiamo conto che la scienza è fatta di dibattito, ma tutte queste querelle creano confusione nei cittadini”. La linea di Zaia è un po’ quella che Matteo Salvini aveva reso pubblica nei giorni scorsi, arrivando a chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi di mettere freno alle variegate ‘visioni’ di virologi, medici e scienziati che compaiono puntualmente in televisione.

Sappiamo che stanno valutando delle restrizioni, ma servono ristori e indennizzi puntuali”.

I vaccini

Sui vaccini Zaia ha palesato il pericolo di presunte posizioni ideologiche, che potrebbero fare scartare vaccini cinesi o il neonato Sputnik. Non ci sono le certificazioni? Non capisco perché non si rilascino. La Regione Veneto può fare 50mila vaccini al giorno, abbiamo certezza che i vaccini arriveranno, ma abbiamo scelto di accantonarne una parte volutamente. Non possiamo decidere noi di destinare quelle dosi a chi non ha avuto la prima”.

Quando Zaia ha tenuto la conferenza di stampa a Marghera non era ancora arrivata la notizia del prolungamento del Dpcm fino ad aprile. Si prospetta quindi una Pasqua con restrizioni che non ci colgono di sorpresa. Il governo sembra in questo momento spaccato in due con una fascia capitanata dal ministro alla Salute Roberto Speranza che invita alla cautela e un centro destra che si fa portavoce delle istanze di ristoratori alla canna del gas. E non solo. In questa querelle c’è il silenzio di Draghi, che ha imposto senza dubbio uno stile nuovo di comunicazione. Nei giorni scorsi, il premier, aveva proprio dichiarato che sarebbe cambiata la comunicazione del governo: “Si parla solo se si hanno cose importanti da dire”.

Il significato delle sue parole lo si sta scoprendo tutto in questi giorni e anche i politici più urlatori sembra abbiano cambiato i connotati, abbiano avuto un problema alla giugulare. Lo stesso Salvini, che è il più intervistato per la presa di posizione a favore delle aperture serali dei ristoranti, ora si esprime in maniera molto più sobria.

di Redazione Altovicentinonline

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