“Il giro di boa ci sara’ in aprile… Il 30 aprile scade il dpcm e dobbiamo prendere atto che non possiamo piu’ continuare con le restrizioni, ma dobbiamo iniziare un lavoro di convivenza con il virus che parte dal cittadino”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, intervenendo in merito alle riaperture, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale. “È stato riattivato il gruppo che ha steso le linee guida per rivedere tutte le linee guida varate in ottica di una maggiore semplificazione”, aggiunge poi l’assessore regionale alla Sanita’ Manuela Lanzarin.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha chiamato il commissario della campagna vaccinale, il generale Francesco Paolo Figliuolo, chiedendo ulteriori vaccini. “Gli ho detto che ne abbiamo bisogno come il pane e lui si e’ impegnato a verificare”, afferma Zaia oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale. “Spero che il Governo, se si continua con queste forniture, decida di liberarsi le mani e andarseli a comprare”, rincara Zaia, assicurando che anche dopo le ultime vicende relative ad AstraZeneca non ci sono stati “grandi abbandoni”. Pertanto “ieri ho detto ai colleghi delle altre Regioni che se non lo vogliono noi lo prendiamo”. Intanto, la prossima settimana e’ previsto l’arrivo di “13.000 dosi di AstraZeneca, cioe’ niente, 126.300 Pfizer, 14.000 Johnson & Johnson”, mentre “Moderna sembra addirittura che fino a fine mese non arrivi”, spiega Zaia. “Queste sono nozze fatte con i fichi secchi”. E rispetto alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, secondo cui le dosi in arrivo sono sufficienti per coprire velocemente i soggetti piu’ a rischio, e quindi gli over 60 e i soggetti fragili, “se si continua con 150.000 dosi a settimana con le forniture di aprile noi non riusciamo a coprire nemmeno la meta’ delle classi tra i 70 e i 79 anni”, conclude Zaia.

 

Agenzia Dire

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