Prima della pandemia in Veneto erano in corso circa 3.000 sfratti, e ora la situazione non può che essere peggiorata. Lo segnalano i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet, Uniat del Veneto, che chiedono un incontro urgente alla Regione, “per affrontare tempestivamente l’emergenza sfratti e per delineare e programmare gli interventi prioritari e strutturali da attivare, e sostenere finanziariamente, per incrementare gli alloggi pubblici disponibili”. Perché, senza un intervento, “in Veneto da luglio migliaia di famiglie, in larghissima parte per morosità incolpevole, saranno sottoposte a sfratto esecutivo, senza alcuna garanzia di soluzioni alternative e di un passaggio da casa a casa”. Contestualmente, “stiamo sollecitando le prefetture a promuovere e coordinare un confronto tra le amministrazioni locali, le Ater e le rappresentanze sociali del territorio, per verificare la dimensione del problema e definire Protocolli condivisi per la regolazione e la gestione degli sfratti esecutivi, garantendo che nessuno si ritrovi senza un alloggio in cui abitare”, aggiungono i sindacati, che a livello nazionale hanno chiesto anche l’attivazione di misure da parte del Governo.

Agenzia Dire

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