Incombe (da ieri) la fine del mercato tutelato per la fornitura del gas naturale “e oltre 320.000 consumatori veneti rischiano di non aver ancora le idee chiare riguardo le offerte del mercato libero”. Lo segnala Erika Baldin, capogruppo del M5s al Consiglio regionale del Veneto, che sul tema ha depositato un’interrogazione. “Anche se le persone più anziane di 75 anni e quelle con disabilità- sottolinea Baldin- sono state escluse da questo passaggio, rimanendo tutelate in quanto vulnerabili, il cambiamento per la grande maggioranza rischia di essere epocale e improvviso, per quanto più volte annunciato e a luglio arriverà analogo processo per l’energia elettrica, in un periodo già vessato dai continui rincari delle bollette”. Dunque, “chiedo alla Giunta regionale di predisporre gli adeguati strumenti informativi in merito alla nuova disciplina, in modo da far fronte alle esigenze di conoscenza consapevole da parte di una clientela tuttora disorientata. Al sistema concorrenziale stanno transitando infatti anche persone di istruzione approssimativa, con scarsi mezzi economici. Pertanto-spiega Baldin- anche coinvolgendo le associazioni di consumatrici e consumatori, diffuse nel territorio, è opportuno che la Regione crei un portale informatico pubblico di comparazione delle offerte, sia in senso economico che qualitativo, volto allo stesso tempo a favorire il rispetto del principio di concorrenza e quello della trasparenza del mercato, a fronte di oltre 500 operatori del gas naturale e di oltre 600 dell’energia elettrica”.

In particolare, Baldin suggerisce di inserire nel portale Luce Gas dell’Autorità di regolazione per energia, reti e Aabiente una sezione specifica per le aziende che producono esclusivamente energia pulita, ad esempio sfruttando i benefìci del vento, del sole, delle correnti marine, dei rifiuti. Baldin ricorda che a dicembre il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità un suo ordine del giorno per di attivare la Giunta a sollecitare, in relazione alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, una disciplina che imponga l’utilizzo in via prioritaria delle aree già antropizzate ed edificate. In primis quelle a parcheggio, come accade ad esempio in Francia nei centri commerciali. “Ciò a garanzia del suolo, quale risorsa limitata e già fin troppo consumata in questa regione, che con il 12.48% presenta valori quasi doppi alla media nazionale”, conclude la pentastellata.

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