Per l’ingegnere Elisabetta Pellegrini, incaricata dalla Regione Veneto di dare una spiegazione su quanto accaduto domenica con quell’aria avvelenata che ha fatto finire in ospedale ben sei residenti di Malo, le centraline installate da Arpav proprio per monitorare la situazione ambientale, non avrebbero rilevato anomalie. ‘Nessun malore è stato accusato dagli operai durante i lavori, puntualizza la professionista per conto della Regione. La vicenda ruota attorno al malessere accusato da sei residenti che sono finiti al pronto soccorso per cefalea, bruciori alla gola e agli occhi, che sarebbero dovuti alle polveri sottili sprigionate nell’area interessata ai lavori della galleria di Malo, dove si costruisce la Pedemontana.

Se da un lato ci sono i referti medici di chi non si è certo inventato di stare male e che da tempo ormai denuncia il disagio dovuto alla costruzione dell’opera pubblica, dall’altra, ci sono le dichiarazioni messe nero su bianco dall’Ufficio Stampa della REgione che riportiamo fedelmente.

 

 

In riferimento alla notizia dei malori accusati nei giorni scorsi da alcuni residenti della zona di Vallugana a Malo (Vi), da loro attribuiti alla presenza di polveri provenienti dai vicini cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta, la struttura di progetto della SPV, diretta dall’ing. Elisabetta Pellegrini, puntualizza quanto segue:

La costruzione di Pedemontana è accompagnata da un progetto di monitoraggio ambientale condotto dal concessionario SPV Spa, con indagini prima, durante e post operam. La Regione del Veneto, nell’ambito dell’alta sorveglianza che le compete, ha attivato un sistema di verifica dei dati rilevati e restituiti dal concessionario SPV Spa. Per questo ha sottoscritto anche un contratto con ARPAV che, a campione, accerta le modalità di monitoraggio del concessionario ed in contraddittorio verifica le risultanze. In particolare, viste le criticità create dalle lavorazioni di scavo della galleria, la Regione ha richiesto ad ARPAV l’accertamento sulla qualità dell’aria a Vallugana, con una centralina fissa dedicata per il rilevamento delle polveri,  posizionata in uscita del cantiere, al fine di poter confrontare le risultanze con i dati rilasciati dal concessionario (vedi foto allegate). ARPAV ha provveduto prontamente dal 19 settembre 2019. La campagna è tutt’ora in corso.

La Regione ha quindi potuto verificare tutti i dati in possesso anche degli ultimi giorni, raffrontando i dati del concessionario con quelli resi da ARPAV.

Dalla verifica non si sono riscontrate discordanze o problemi causati dal cantiere. Infatti ARPAV dichiara, in particolare per le giornate dell’11, 12, 13 e 14 ottobre, giorni in cui sono stati rilevati i malesseri di alcuni cittadini, che “I dati sono in linea con quelli monitorati nelle altre stazioni fisse della Provincia di Vicenza”.

Il fatto che i dati dell’aria nella zona di Vallugana, dichiarati da ARPAV e coerenti con quelli rilevati dal concessionario, abbiano riportato valori simili a quelli del resto della provincia, indica che il cantiere non ha prodotto alterazioni di rilievo alla concentrazione delle polveri.

Si evidenzia inoltre che nei recenti e ripetuti sopralluoghi dei tecnici della Regione si sono verificati gli impianti di abbattimento delle polveri installati e funzionanti che consistono in irrigatori di acqua in prossimità dei cumuli di materiale scavato e in abbattitori mobili operanti sui fronti di scavo . La capacità degli irrigatori è tale da garantire la copertura dell’area di cantiere.

Infine si rileva che tra gli operai non si sono manifestati malesseri.

La Regione comunque assicura il costante controllo della situazione.

 

Malo. Pedemontana. Le polveri sottili ed il bruciore agli occhi, alla gola con problemi respiratori: in 6 al pronto soccorso

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