Nell’attesa dell’arrivo di Luigi Di Maio in Veneto, è fuoco incrociato tra Lega e Movimento Cinque Stelle. A fare scintille ancora una volta quel reddito di cittadinanza, di cui potranno beneficiare anche gli extracomunitari residenti in Italia. Qualcosa che proprio non va giù al segretario veneto del Carroccio, Toni Da Re, che non ha mai fatto mistero della propria contrarietà a quel sussidio che, a detta sua, i veneti vedrebbero come un regalare soldi a chi non fa fatica, in barba a chi il salario se lo suda.

I toni di Da Re, che stamane ha rilasciato un’intervista al Corriere del Veneto, si sono ulteriormente accesi dopo la notizia che, altro che prima gli italiani, il reddito di cittadinanza spetterà anche agli stranieri, in regola nello Stato italiano.

“Quelli di Da Re sono discorsi da medioevo – ha dichiarato Jacopo Berti, consigliere grillino regionale  –  Penso che se uno straniero viene in Italia, lavora, volendo integrarsi, pagando i contributi e poi va in difficoltà economiche, abbia diritto. Io sono felice di poterlo aiutare attraverso il reddito di cittadinanza, affinché possa rientrare nel mondo del lavoro. Non ci deve essere pregiudizio nei confronto dello straniero”.

 

“Per me chi non ha diritto a questo contributo – continua- Sono coloro che desiderano solo mungere lo Stato, italiani o stranieri che siano. Mi sembra una posizione di buon senso che, tra l’altro, si rifà a concetti espressi ai tempi della Repubblica Serenissima”. Parole chiarissime quelle di Berti, riportate dal Corriere del Veneto. Frasi che la dicono tutta sulla divergenza di un partito e di un movimento che, a livello nazionale, vogliono apparire come i coniugi di un matrimonio celebrato con convinzione. Rapporto che, invece, in Veneto è contrastato, coi ‘due’ che proprio non si prendono.
I leghisti ‘duri e puri’ come Da Re non ce la fanno a mediare e non esitano a dichiararsi contrari, quasi repellenti, nei confronti di un reddito di cittadinanza che sarebbe in antitesi coi valori del cittadino veneto.
A chiarire i particolari, di quella che al momento è una bozza sul reddito di cittadinanza ma che per Berti andrà avanti così, sarò lo stesso Luigi Di Maio.  Il ministro grillino, primo sostenitore del sussidio, visiterà le zone alluvionate del Veneto, a due mesi e oltre dal maltempo. Un’occasione per illustrare questo reddito di cittadinanza che, se per Salvini, non rappresenta un problema, per i leghisti veneti invece sì.

di Redazione AltovicentinOnline

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