Spariscono i prodotti esotici dai piatti delle feste dei vicentini, che spenderanno circa 40 euro a testa per il pranzo di Natale. La spesa cresce di circa 5 euro rispetto al 2017 e si concentra sui prodotti locali.

Il dato emerge dallo studio di Coldiretti Vicenza, che ha intervistato gli utenti dei mercati di Campagna Amica a Sarcedo, Malo e Vicenza.

A prevalere nelle scelte dei consumatori, pare essere il made in Italy, con i cibi esotici e fuori stagione praticamente scomparsi dalla lista della spesa, sostituiti da carne per bollito, arrosti e fritti, carni bianche, cappelletti e quanto necessario per realizzare pizze rustiche e dolci fatti in casa, con una media stimata che si attesta sui livelli dello scorso anno, quindi 3,6 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti.

Lo spumante si conferma il vino immancabile, a pari merito con la frutta locale di stagione, mentre il panettone con il 75% batte il pandoro, fermo al 72%. Nella cantina dei vicentini, però, si brinderà soprattutto con il Durello ed il Prosecco e per il cin cin di Buon Natale si prediligono gli spumanti dolci ed i tanti passiti che esprimono la qualità delle produzioni del territorio.

“Per chi fosse ancora indeciso sugli ultimi regali, ricordiamo che sono ancora disponibili, fino ad esaurimento delle scorte, le punte di abete dilaniati dal maltempo in Altopiano e gli alberelli in legno realizzati da Cristina Panozzo, da un gruppo di giovani della Pro loco di Enego e da una delegazione di agricoltori del Basso Vicentino”, hanno sottolineato Martino Cerantola e Roberto Palù, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Vicenza.

di Redazione Altovicentinonline

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