E’ giallo su chi , domenica 11 luglio 2021, ha rimosso lo striscione che faceva bella mostra lungo la strada statale 46 nel Comune di Malo per dire ‘no’ alla bretella.

Dopo appena un’ora dall’installazione di un cartello dalla scritta civile, ma che racchiude il pensiero di molti cittadini maladensi sull’opera pubblica, il manifesto non c’era già più.

La rabbia è divampata sui social, dove hanno preso posizione il consigliere di minoranza Claudio Dalla Riva ed il leghista storico Adriano Addondi.

I due rappresentanti della politica maladense, che sono coloro che per curriculum e competenze amministrative stanno facendo la vera opposizione all’amministrazione del sindaco Moreno Marsetti, non hanno digerito la censura racchiusa nel gesto di togliere lo striscione e parlano di intimidazione,. Hanno puntato l’indice su chi ha voluto ‘chiudere la bocca’ a chiunque non la pensi allo stesso modo.

Sul nutrito gruppo ‘Sei di Malo se…’, l’amministratore Enrico Muraro chiama in causa i rappresentanti della stampa locale, chiedendo l’intervento dei giornali su un episodio che la dice molto sul clima che si respira nel terzo Comune dell’Alto Vicentino.

“A Malo succede anche questo – scrive pubblicamente Adriano Addondi, che in questi giorni è molto attivo nella cittadina sul tema bretella e Timonchio – .Dopo un’ora che i cittadini avevano appeso lo striscione per la difesa del territorio, c’è stato un raid ed il manifesto non c’era più”.

“ E’ inconcepibile. Mi sembra di andare verso il regime della Cina di Mao Tse Tung”, ha rincarato la dose Claudio Dalla Riva. Anche quest’ultimo non le ha mai risparmiate all’amministrazione Marsetti. Sindaco e maggioranza, intanto, hanno scelto il silenzio e nonostante le accuse ricevute sui social non hanno rivendicato la rimozione dello striscione né si sono dissociati.

Chiunque sia stato a togliere quella scritta, l’episodio è molto grave e quando qualcuno sui gruppi social scrive che solo a Malo accadono certe cose non si può che dare ragione. Basti pensare a tutti i cartelloni, striscioni, scritte di ogni tipo, che da anni campeggiano nella valle dell’Astico per dare voce al fronte del NO sul prolungamento della autostrada A31. Sono anni che quegli striscioni sono lì e nessuno si è mai sognato di spegnere la voce di quella porzione di popolazione che si ribella alla deturpazione di un territorio suggestivo del vicentino.

N.B.

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