“Il Veneto è in fase di crociera, ci preoccupano le case di riposo”.

I ricoveri negli ospedali aumentano e la ‘fase 5’ è scattata, ma all’orizzonte non sembrano esserci scogli troppo preoccupanti. La Provincia di Vicenza ha un faro puntato da parte della Regione, con le valli di Chiampo e Agno dove si potrebbero attivare delle ‘mini zone rosse localizzate’.

Lo ha annunciato il presidente del Veneto Luca Zaia, tranquillo durante la quotidiana conferenza stampa, in cui non ha mancato di sottolineare l’importanza della cura agli anziani.

“Oggi le cure sono migliori e non si muore più a inizio della prima ondata”. Una frase rassicurante, pronunciata con stimolo per esortare i ‘suoi’ veneti ad impegnarsi, a non gettare la spugna e a fare i sacrifici richiesti per rimanere in zona gialla, anche se in alcuni casi non ci saranno agevolazioni economiche.

Nel menzionare una eventuale zona arancione Zaia sbotta, ricordando che i veneti possono dirsi fortunati di poter lavorare, di potersi muovere e di avere libertà di spostamento tra Comuni.

Preoccupazione per gli anziani “che oltre ad essere più a rischio sono anche lontani dalle relazioni sociali” e una grande incognita per la decisione del governo, che segue la linea europea, di chiudere gli impianti da sci, sport invernale che in Veneto garantisce migliaia di posti di lavoro e fa girare l’economia di interi territori.

“Svizzera e Austria riaprono, noi facciamo la figura della periferia, dei dimenticati”, ha commentato Zaia, che ha specificato di essersi confrontato con i colleghi Bonaccini e Kompatscher, con i quali si è messo a disposizione dei ministri Boccia e Speranza per “discutere la partita della neve. “La salute viene prima di tutto – ha sottolineato Zaia – ma la montagna in inverno non è solo economia, tenere chiusi gli impianti significa una ricaduta sociale non da poco”. Per riuscire a trovare il modo di aprire, il problema sarebbero le code agli impianti e i trasporti in cabina, ma non gli assembramenti ai rifugi “perché i rifugi sono come i ristoranti e conoscono bene le regole da rispettare. In ogni caso – ha concluso Zaia – se ci fosse la certezza del ristoro in molti terrebbero chiuso”.

Novità per le strutture di vendita oltre i 40 metri quadrati, dove è concessa la presenza di una persona ogni 20 metri quadrati lordi.

A.B.

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