Non si esprime in merito al possibile scioglimento di Forza Nuova, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi a palazzo Balbi dichiara alla stampa che sta “seguendo da fuori il dibattito”. Ciò premesso, “i fatti che sono accaduti sabato sono insostenibili, inqualificabili e non giustificabili”, chiarisce Zaia, che ha però un’idea sul perché ciò sia potuto accadere. “In questo Paese queste cose accadono, ma a 360 gradi, perché comunque siamo diventati il Bengodi dell’impunità. Quando tutti andavano a 300 all’ora in auto non c’erano tanti pericoli, ma quando hanno messo la patente a punti avete visto come tutti hanno decelerato”, esemplifica Zaia. “Ma li avete visti i poliziotti pestati all’ingresso della Cgil? Avete visto la devastazione all’interno degli uffici della Cgil? Ma secondo voi tutto quello sarebbe avvenuto a prescindere dalla pena su quel reato? No. Ormai c’è questa idea di impunità”, conclude Zaia.

Obbligo green pass al lavoro: ‘validare i test rapidi in autosomministrazione’

L’unica soluzione per evitare che dal 15 ottobre, con l’obbligo di green pass per lavorare, si crei il caos, è validare i test rapidi in autosomministrazione. Ne è convinto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che oggi a margine della presentazione del Vinitaly Special Edition, a palazzo Balbi, fa due rapidi conti. “In Veneto l’84% dei cittadini ha intrapreso percorso della vaccinazione ma resta un 16% che è rappresentato anche da lavoratori. Sono circa 590.000 veneti in età lavorativa che se vorranno andare a lavorare avranno la necessità ogni 48 ore di avere un tampone. Qual’è la capacità produttiva dei tamponi in Veneto? 100.000 tamponi ogni 48 ore… Quindi è inevitabile che non si riesca a erogare il servizio a tutti”, spiega Zaia. E questo “accade anche per i colleghi delle altre Regioni. Quindi perché non si fa un salto di qualità e siccome l’obiettivo è quello di fare il test non si dà la possibilità alle imprese di utilizzare i test rapidi autorizatti, che sono gli stessi che si fanno in giro per il mondo?”. Anche perché già ora “noi abbiamo i lavoratori che ci dicono che sono andati a prenotarsi il test ma non c’è più posto da nessuna parte e vuol dire che quel lavoratore ha fatto tutto quel che doveva fare ma non ha trovato una risposta dal pubblico o dal privato”. E per questo “penso che diventerà una situazione veramente difficilmente gestibile”. Invece, “dobbiamo approfittare della rete delle aziende, dar loro modo di fare il test in azienda con il fai da te se lo vogliono fare, e lì agire”, propone Zaia. “A me spiace che a livello nazionale ci sia qualche illustre rappresentante delle imprese che dice che non c’è nessun problema, poi a livello locale i problemi li troviamo”. Infatti “anche il presidente di Confindustria Veneto Carraro solleva il problema”. Infine, Zaia sottolinea che “le prenotazioni di nuovi vaccini ad oggi sono circa 4.500 al giorno… Se pensassimo che la montagna dei 590.000 teorici lavoratori veneti ancora da vaccinare si vaccini prima di venerdì vi dico che a 4.500 al giorno per venerdì ne avremo se siamo bravi 15.000”.

Pd accusa Zaia di posizioni da Ponzio Pilato

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia dovrebbe “trovare un po’ di coraggio” ed esprimersi in maniera chiara sullo scioglimento di Forza Nuova, perché “dopo quanto avvenuto sabato scorso non sono accettabili posizioni pilatesche”. Lo afferma Giacomo Possamai, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Veneto, in riferimento a quanto dichiarato oggi alla stampa dal presidente della Regione. “Se, giustamente, si condannano le violenze, poi bisogna essere conseguenti e ci sono due opzioni: sì o no. Non può limitarsi a guardare il dibattito da fuori, né da presidente di Regione né da semplice cittadino”, incalza Possamai, evidenziando che “è incomprensibile tanta timidezza quando anche esponenti di Fratelli d’Italia, come Rampelli e Crosetto, hanno detto chiaramente che Forza Nuova deve essere sciolta”. Zaia “è a tutti gli effetti un politico nazionale, in quanto presidente di una delle Regioni più importanti del Paese: questa volta non basta la classica risposta ‘mi occupo del Veneto‘, perché sembra, ancora una volta, il tentativo di non prendere una posizione chiara”, conclude il dem.

 

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