Continua la mostra del Maestro Umberto Verdirosi a Villa Fabris, via Trieste, 43  a Thiene, inaugurata il 1° aprile scorso e che rimarrà aperta fino al 15 aprile 2014 con orario: 10.00/13.00 e 15.00/19.30 (anche festivi). Ingresso libero 
La mostra, a favore dell’Associazione Integrazione Onlus impegnata da anni per l’integrazione delle persone con disabilità, rappresenta un’opportunità per incontrare e conoscere l’Artista da vicino. 
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Thiene 
Per informazioni: 335/7089153 
www.verdirosi.com

 

Biografia di Umberto Verdirosi Padre siciliano, madre veneta, figlio d’arte. Pittore, scultore, attore, poeta. Formazione classica. Autodidatta. E’ nella sua giovinezza in molteplici compagnie teatrali. A 20 anni forma un suo teatro tenda con compagnia propria che condurrà fino agli anni ‘60 per poi abbandonare e dedicarsi totalmente non più al teatro e alla regia, ma solo all’arte pittorica. Dipinge chilometri di tele. Ha a suo carico quarant’anni di attività artistica ininterrotta. Le sue opere si trovano in Europa e in America: dal Canada alla Florida, dalla Nuova Zelanda all’Australia. Espone all’Export Art di New York. E’ presente a Miami e in Sarasota (Florida). Ha esposto in quasi tutte le città italiane. Ha avuto gallerie: in Fiuggi, in Chianciano, in Spoleto, in Assisi. E’ in permanenza a Orvieto e in Roma con le sue gallerie personali. E’ critico d’arte. A suo attivo presentazioni molteplici ai colleghi pittori. Quattro libri pubblicati in bilingue sono presenti sempre alle sue esposizioni. Arnoldo Foà, Vittorio Vettori, Diego Fabbri presentano negli anni ottanta il libro “Shakespeare di Verdirosi” alla libreria Remo Croce in Roma. Nell’anno 1998 alla basilica di San Paolo (fuori le mura), la moglie del Governatore Fazio è madrina della grande mostra di cento opere esposte dal maestro nella sala Barbo del Chiostro della basilica. Umberto Verdirosi è maestro di se stesso (e pessimo scolaro), spirito libero, rinnovatore dell’arte contemporanea: si definisce moderno ma non modernista. La sua arte, la sua tematica, i suoi simbolismi, il suo slogan: “l’arte intesa come messaggio”, il suo manifesto, presentano un artista libero da preconcetti e da mistificazioni pittoriche. Le sue mostre colgono sempre il plauso dei giudiziosi e della moltitudine.

Verdirosi visto da Verdirosi. La mia favola non l’ho scritta io… L’ha scritta la vita. Siate consapevoli che voi ne siete gli attori, io vi ho solo dipinto… Chi è Verdirosi? Io sono il mio mondo: quello che vedete. Le mie tele camminano sulla terra e volano nel cielo, diventano il palcoscenico dei miei pensieri dipinti, recitano una favola che è trascendenza: quella del mistero vissuto, del nascosto, dell’osservatore, dell’osservato, dell’altro, del nulla, del tutto. Celebro me stesso!… Cosa vuole dire la sciarpa? E’ una filosofia, un sigillo, una firma, una “V” rovesciata, dice Verdirosi: è la ricchezza del povero, è luce nel buio, è l’anima del quadro, unisce il Non-Essere all’Essere e la materia al cielo. Cosa trova Verdirosi? Trova “l’Altro”, trova l’umanità, trova le maschere della vita, trova: il Testimone.Chi è il vecchio di Verdirosi? E’ l’eterno diogene, è l’uomo che cerca, è l’uomo indefinibile, è il seme della grande quercia, è l’albero che parla… E’ l’uomo che non si accontenta dell’io sono, ma bussa di continuo alla porta del trascendente: deve trovare il “Se”, è un suo antico diritto di nascita perchè “Lui” è l’eterno viandante sulle strade del mondo. 
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