Ottocento studenti e più di 6500 euro. Questi i numeri thienesi del Social Day 2019, che ha coinvolto le scuole, coi giovani che si sono rimboccati le maniche, lavorando e raccogliendo soldi da destinare in progetti di cooperazione. In provincia, 5mila ragazzi e 50mila euro, mentre a livello nazionale hanno partecipato 10mila studenti con più di 80mila fondi raccolti.
Si tiranno le somme e si fa il bilancio a quasi due mesi dalla 13ema edizione dell’evento che, lo scorso 12 aprile, ha visto i giovani lasciare il banco di scuola per sporcarsi le mani impegnandosi in vari lavori che si sono cercati da soli. Chi dal servire il caffé dietro al bancone di un bar, chi a sistemare la merce tra gli scaffali di un supermercato, ma non solo. L’onda del social day thienese è arrivata anche in alcune biblioteche o parchi comunali .

Attivato in Veneto, Lombardia, Toscana e Trentino, nell’area thienese il Social Day è stato promosso e coordinato dalla cooperativa sociale Radicà, coinvolgendo le scuole medie di Breganze, l’Itet Ceccato, il liceo Corradini, l’Itt Chilesotti, l’Ipsia Garbin eil Cfp San Gaetano-Engim di Thiene.  Al fianco di questi studenti anche i ragazzi del Progetto Giovani di Thiene, Breganze e Santorso. A Thiene stanno procedendo con il lavoro di tinteggiatura della pista polivalente al Santo di Thiene in via Ziliotto Don Angelo. A Breganze hanno sistemato e pulito la nuova sede del gruppo in via Ferrarin. A Santorso hanno tinteggiato il passaggio pedonale e ciclabile vicino ai campi da Tennis della zona Grumo di Santorso.


Il “Social Day: nuovi cittadini dal locale al globale” è un progetto di cittadinanza attiva e partecipazione che coinvolge i più giovani, dai 6 ai 19 anni, al fine di favorire la diffusione di una cultura di solidarietà e di volontariato- spiega cooperativa sociale Radicà- E’ un percorso di cittadinanza attiva, gestito e realizzato da giovani e prevede: la formazione sui temi dei diritti, della pace, della giustizia e legalità per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e per i giovani dei contesti informali.  Una mattinata in cui bambini, ragazzi e giovani realizzano un’attività presso case di privati, negli oratori, nelle associazioni o altri ambienti, disponibili a far fare attività manuali ed eventualmente a offrire loro una ricompensa. I fondi raccolti vengono destinati a progetti di cooperazione scelti dai ragazzi stessi- continua cooperativa sociale Radicà- La finalità intrinseca del Social Day è, quindi, raccogliere fondi da destinare a progetti di cooperazione. Ma è anche, e soprattutto, promuovere, in una giornata simbolica, l’azione di una Città Sensibile in cui le giovani generazioni “chiamano” il territorio ad attivarsi in iniziative solidali, attraverso modalità ispirate allo sporcarsi le mani e al fare insieme”.

In provincia, 5mila ragazzi e 50mila euro, mentre a livello nazionale hanno partecipato 10mila studenti con più di 80mila fondi raccolti.

Progetti
30% della raccolta fondi a Buswelu in Tanzani, regione di Mwanza. Per migliorare, con i propri interventi, le condizioni di vita e di crescita dei ragazzi e delle ragazze accolti nella casa di accoglienza gestita dalla ONG Hisani, in Buswelu, un piccolo paese vicino alla città di Mwanza in Tanzania.
30% della raccolta fondi a Baringo County, Kenya, East Pokot District, Tangulbei. Si stima che nel mondo circa 125 milioni di donne abbiano subito una mutilazione genitale (MGF), pratica violenta, dolorosa e con gravi conseguenze igienico-sanitarie e sociali. L’intento è di ospitare nel dormitorio bambine che, scegliendo di non sottoporsi alla violenta pratica della mutilazione genitale femminile, sono costrette a scappare di casa abbandonando le famiglie e il villaggio d’origine.

30% della raccolta fondi a Mbuda, Camerun, distretto di Bamboutos. Il progetto propone una soluzione efficace al problema della pratica tribale lesiva dello stiramento dei seni delle giovani nella comunità di Mbouda, Camerun. Tale pratica viene effettuata su bambine dagli 8 ai 12 anni.Il progetto prevede l’avvio di una serie di attività preventive e tra loro complementari in grado, nel tempo, di modificare la mentalità dominante nell’area favorendo lo sviluppo di una concezione di rispetto del corpo della donna.
10% della raccolta fondi desinati i n varie province in tutta Italia. Amunì è un’esortazione in dialetto palermitano che si traduce in “andiamo”, “diamoci una mossa”, rivolto ai giovani .Ma Amunì è soprattutto un progetto di Libera, avviato inizialmente nel 2011 in Sicilia, nei territori di Palermo e Trapani, e rivolto ai ragazzi, tra i sedici e vent’anni, sottoposti a procedimento penale da parte dell’Autorità giudiziaria minorile e impegnati in un percorso di riparazione.  Ragazzi e ragazze che devono scontare il periodo di “messa alla prova”, ovvero la sospensione del processo e l’affidamento ai servizi sociali per un cammino di crescita che, se va a buon fine, estingue il reato.

di Redazione AltovicentinOnline

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