Il decimo ed ultimo spettacolo della 39ema Stagione di Prosa di Thiene è ‘Regalo di Natale’di Pupi Avati, nell’adattamento teatrale di Sergio Pierattini, con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro di Biase, in scena martedì 9 aprile e repliche mercoledì 10 e giovedì 11 aprile, con inizio alle 20.45.
Quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro vi è anche il misterioso avvocato Sant’Elia, un ricco industriale contattato da Ugo per partecipare alla partita. Franco è proprietario di un importante cinema di Milano ed è il più ricco dei quattro, l’unico ad avere le risorse economiche per poter battere l’avvocato, il quale tra l’altro è noto nel giro per le sue ingenti perdite. Tra Franco e Ugo però, i rapporti sono tesi; la loro amicizia, infatti, è compromessa da anni, al punto tale che Franco, indispettito dalla presenza dell’ormai ex amico, quasi decide di tornarsene a casa. La sola prospettiva di vincere la somma necessaria alla ristrutturazione del cinema lo fa desistere dall’idea.
La partita si rivela ben presto tutt’altro che amichevole. Sul piatto, oltre a un bel po’ di soldi, c’è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni.
È uno tra i più bei film di Avati, lucido, amaro, avvincente.

Ethos andropo daimon (Il carattere di un uomo è il suo destino)
Eraclito. Nel suo saggio I giochi e gli uomini, il sociologo Roger Caillois suddivide i giochi in quattro categorie: agon o competizione, alea o caso, mimicry o maschera ilinx o vertigine. Il poker, secondo molti, si avvicina all’idea del gioco perfetto, poiché racchiude in sé tutte e quattro queste anime. “Nulla come il gioco del poker vi rivela – sostengono il filosofo Rovatti e il sociologo Dal Lago – la persona morale di chi vi sta di fronte (e la vostra a loro)”. Il poker è anche un nobilissimo gioco tra gentiluomini, un rito moderno in cui mostrarsi per quello che non si è, proprio come in una rappresentazione teatrale: quanto più la maschera è forte e impenetrabile, tanto più sarà difficile comprendere i nostri punti.
Ci troviamo in una villa, la notte di Natale. Quattro amici, Franco, Ugo, Lele e Stefano, che non si vedono da dieci anni, incontrano quello che è designato ad essere il “pollo” da spennare: l’avvocato Sant’Elia, un uomo sulla sessantina, ricco e ingenuo, che sembra addirittura trovare consolazione nel perdere. In realtà è il presunto “pollo” a trovarsi di fronte quattro uomini che nella vita hanno giocato col destino e che, in un modo o nell’altro, hanno perso.
Originariamente ambientato negli anni ‘80, il testo è stato trasposto nel 2008, anno in cui la crisi economica globale si è abbattuta sull’Europa segnando profondamente la società italiana. In risposta a recessione e precariato, il gioco d’azzardo vive una stagione di fulminante ascesa, e – dalle slot che affollano i bar e al boom del poker texano – si moltiplicano i luoghi e le modalità in cui viene praticato.
I soldi facili sono la chimera inseguita anche dai nostri protagonisti, in un crescendo di tensione che ci rivela, mano dopo mano, come, al tavolo verde, questi uomini si stiano giocando ben più di una manciata di fiches
Cinque attori di grande livello, Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro Di Biase, si calano in una partita che probabilmente lascerà i loro personaggi tutti sconfitti, a dimostrazione di come alcuni valori fondamentali delle relazioni umane – amicizia, lealtà e consapevolezza di sé – stiano dolorosamente tramontando dal nostro orizzonte. D’altro canto, già Aristotele, tra i primi filosofi a riconoscere il valore dell’amicizia (“l’amicizia è una virtù indispensabile all’uomo: nessuno sceglierebbe di vivere senza amici”), metteva in guardia gli uomini nello scegliere bene i propri amici, poiché interessi materiali possono facilmente prendere il sopravvento sul sentimento.
Con la sua stringente contemporaneità e la sua universalità fuori dal tempo, la parabola di Regalo di Natale è allora il trionfo del singolo sul collettivo, è la metafora del successo di uno conquistato a spese di tutti, è il simbolo di una teatralità doppia e meschina, è un’amara riflessione su come stiamo diventando. O su come forse siamo già diventati.
Se il poker è lo specchio della vita, il teatro è il luogo dove attori e spettatori si possono rispecchiare gli uni negli altri. E due specchi messi uno di fronte all’altro generano immagini. Infinite.
Marcello Cotugno

Martedì 9, mercoledì 10 e giovedì 11 aprile, ‘Regalo di Natale’ di Pupi Avati adattamento teatrale di Sergio Pierattini  con Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Gennaro di Biase regia di Marcello Cotugno. Produzione: La Pirandelliana

Tutti gli spettacoli della XXXIX Stagione Teatrale di Prosa inizieranno alle 20.45.
Per informazioni, prenotazione e vendita abbonamenti e biglietti: Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici, negli orari di apertura al pubblico, piazza A. Ferrarin 1, tel. 0445-804.745 – 746 – 943, e-mail: teatro@comune.thiene.vi.it, cultura@comune.thiene.vi.it .
Vendita biglietti singoli spettacoli: Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici, negli orari di apertura al pubblico, piazza A. Ferrarin 1, tel. 0445-804.745 – 746 – 943, e-mail: teatro@comune.thiene.vi.it, cultura@comune.thiene.vi.it
IAT Thiene e la Pedemontana Vicentina, 9:30 – 12:30 e 14:30 – 18:00 dal lunedì alla domenica, Piazzetta Rossi n.17, tel. 0445-804.837, e-mail: iat@pedemontanavicentina.com
Il programma della XXXIX Stagione Teatrale Thienese è consultabili nei siti:
www.comune.thiene.vi.it – www.arteven.it – www.vivaticket.it e presso tutte le aziende di promozione turistica del vicentino.

a cura ufficio stampa Comune Thiene

(Ph Michele De Punzio)

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