Dall’iter per il riconoscimento della certificazione biologica dei pascoli, alla speranza di veder accolta la candidatura a patrimonio Unesco per le malghe dell’Altopiano di Asiago: è on line sulle pagine Facebook di Asiago Magazine e di Visit Asiago il quarto webinar digitale della Città di Asiago, appuntamento che rientra nel progetto “Asiago Go Green” voluto dall’Amministrazione comunale per avviare nuove politiche di sviluppo e cura del territorio con il coinvolgimento responsabile di tutti coloro che vivono e visitano la montagna nella prospettiva di un futuro più sostenibile.

A moderare l’incontro digitale la giornalista Fiammetta Benetton con gli interventi del sindaco della Città di Asiago, Roberto Rigoni Stern; del consigliere comunale delegato al Patrimonio e vicepresidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Diego Rigoni; di Sandra Furlan, responsabile ricerca e sviluppo – Certificazioni Sostenibilità Valoritalia Srl; e di Isabella Rigoni imprenditrice ‘green’ che ha preso in gestione Malga Costalunga.

Diego Rigoni ha introdotto una vera e propria filosofia di gestione del territorio che ha ispirato la proposta della certificazione bio per i pascoli nell’ottica di amministrare in modo sempre più sostenibile il territorio e suoi prodotti, in primis il formaggio Asiago. «In questo modo vogliamo dare un messaggio forte ai giovani e agli agricoltori per un Altopiano sempre più green, con una gestione controllata sotto tutti i punti di vista ad iniziare dal fatto che per i nostri pascoli non usiamo prodotti chimici di nessun tipo. – ha spiegato il consigliere comunale delegato al Patrimonio anche in veste di vicepresidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni – C’è anche un appello forte alla politica che deve tener presente questi temi per finanziare la legge sulla montagna, territorio da preservare e che nel nostro caso può davvero rappresentare un polmone verde per tutto il Veneto». Tra le iniziative già avviate dall’Amministrazione, sempre nell’ambito del progetto “Asiago Go Green” va ricordata la centrale di biomassa, così come i “crediti di carbonio”, che possono rappresentare una nuova opportunità di reddito per le aziende.

Dalla creazione di un bio distretto con il coinvolgimento delle Amministrazioni pubbliche alla creazione del primo gruppo di certificazione bio in Europa, Sandra Furlan, responsabile ricerca e sviluppo – Certificazioni Sostenibilità Valoritalia Srl, ha spiegato l’iter per l’ottenimento della certificazione bio dei pascoli: «Uno strumento che consentirebbe la preservazione di un patrimonio naturale unico come quello dell’Altopiano di Asiago ma anche un primo passo verso la sostenibilità nelle produzioni zootecniche. I pascoli biologici rappresenterebbero il 70% della superficie agricola utile totale, – ha spiegato Furlan – ciò significa che andremmo verso un territorio quasi interamente biologico, un caso unico».

Per arrivare alla candidatura delle 70 malghe di Asiago a patrimonio Unesco, la pratica per entrare nella riserva Unesco è stata avviata e dovrebbe trovare esito il prossimo anno. Ma cosa vuol dire vivere in malga? Lo ha raccontato Isabella Rigoni, imprenditrice che ha preso in gestione malga Costalunga: «Fin da piccola sono cresciuta in malga, l’amore per i pascoli, la passione e la dedizione a questo territorio hanno sempre caratterizzato la mia attività. Da poco abbiamo aperto un agriturismo alloggio, i nostri ospiti ci chiedono serenità e tranquillità».

Il sindaco della Città di Asiago, Roberto Rigoni Stern ha sottolineato come questa iniziativa per il riconoscimento della certificazione bio per i pascoli, insieme alla candidatura delle malghe a patrimonio Unesco rientrino nella programmazione delle politiche ambientali per il patrimonio agricolo e forestale dell’Altopiano. «Il nostro obiettivo è quello di preservare e valorizzare un ambiente unico e incontaminato – ha detto il primo cittadino – garantendo una maggior tutela anche bloccando molte cementificazioni e l’edilizia delle seconde case. Avremo una ricaduta in termini di un turismo più sostenibile ma anche in ambito agricolo attraverso la valorizzazione in chiave ecologica delle produzioni agroalimentari. Basti pensare a quanto stiamo stimolando con queste iniziative l’insediamento di imprese gestite da giovani ad Asiago, territorio che vanta il patrimonio più vasto d’Europa in termini di alpeggio»

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