Pronta a dare un nuovo ingresso ad Arsiero, quando era alla guida del paese,  l’ex sindaco Tiziana Occhino ora tra le fila dell’opposizione non ci sta a vedere il progetto prendere polvere. “Lasciato come mia eredità all’attuale amministrazione, non è stato fatto nulla”. In ballo anche quei contributi provinciali per la progettazione, oltre alla collaborazione tra Provincia e Comune per mettere in cantiere la nuova entrata del paese. “Che fine ha fatto il progetto”, questo il succo dell’interrogazione che approderà al prossimo consiglio comunale.

Tutto sembrerebbe fermo agli inizi del 2019, quando dalla Provincia arrivarono 19mila per la progettazione del nuovo ingresso di Arsiero, “volto a mettere in sicurezza i bambini che vanno a scuola”, sottolinea ancora Occhino che, assieme a Francesco Dalla Riva,  Claudio Compari e Giovanni Busato del gruppo consigliare Siamo Arsiero, ha presentato l’interrogazione circa l’incrocio sulla sp 350 e sp 81 in entrata ad Arsiero. Opere per circa 450mila euro, già annotate con una variazione di bilancio più di un anno e mezzo fa ma, stando a quanto i consiglieri di minoranza rilevano, mai mosse a livello di un progetto esecutivo.

“Abbiamo presentato un’interrogazione alla giunta comunale di Arsiero per chiedere che la discussione in merito all’incrocio di entrata in paese davanti al distributore, opera di fondamentale importanza per la viabilità provinciale e per la sicurezza dei pedoni residenti nel comune di Arsiero, arrivi finalmente al tavolo del Consiglio comunale- dichiarano Occhino, Comparin, Dalla Riva e Busato- La precedente amministrazione aveva prodotto un progetto preliminare che era già stato discusso e condiviso con gli enti che avevano il compito di rilasciare le autorizzazioni e con i soggetti che avrebbero finanziato l’opera. Alla fine del mandato, in una nota lasciata all’attuale amministrazione Meneghini, l’ex sindaco Occhino ribadiva la necessità di portare a termine l’iter progettuale per evitare la perdita dei contributi messi a disposizione e l’attuazione del progetto tanto atteso dalla popolazione-concludono- Pur essendo comprensibile un ritardo dovuto all’emergenza Covid-19, la minoranza si è sentita in dovere di interrogare la giunta sullo stato di avanzamento dei lavori. Infatti, siamo consapevoli del rischio di perdere i contributi già concessi e messi in bilancio e di veder vanificati gli sforzi fatti per recuperarli. Dopo un anno e mezzo di amministrazione Meneghini e il silenzio sull’avanzamento del progetto, ci si chiede quindi se sia ancora una priorità dell’agenda politica dell’amministrazione in carica la risoluzione dei problemi viabilistici dell’incrocio e l’inizio del cantiere in tempi brevi. Va detto inoltre che l’intervento provvisorio di attivazione del semaforo pedonale, oltre a non aver prodotto i risultati sperati anche a fronte di un’ingente spesa di installazione, non è in nessun modo risolutivo delle criticità viabilistiche dell’incrocio: quel semaforo non può essere interpretato come risposta adeguata e definitiva per mancanza di incisività nell’andare a risolvere i problemi reali”.

Paola Viero

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