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Montecchio. “Ho due gemelli e 31 anni: sono mamma e ‘troppo vecchia’ per trovare lavoro. Aiutatemi”

“Sono mortificata dal fatto che una madre non riesca a trovare un lavoro part-time avendo dei figli, e che in aggiunta a tutto questo i datori di lavoro ti portino al licenziamento, come è successo a me, quando comunichi una gravidanza”. Questo il grido di aiuto di Nicole Louise Lenser, 31 anni di Montecchio Precalcino. E’ disperata, ha bisogno di trovare subito lavoro ma la sua condizione di ‘madre di due gemelli di due anni e mezzo’ la mette nella condizione di essere vista dalle aziende come una risorsa che potrebbe risultare problematica, un interrogativo sulla sua disponibilità nel caso in cui, ad esempio, la sua priorità diventasse l’essere madre. Nicole è sì una mamma, ma anche una donna che ha a cuore la sua indipendenza lavorativa ed economica. Nella sua vita si è sempre rimboccata le maniche, ha sempre lavorato fino alla gravidanza quando, dopo 10 anni nel settore produzione in una pelletteria di Sarcedo, è stata costretta a licenziarsi e accettare la Naspi, perché l’azienda a quel punto ha deciso di non concederle un part time. Una vicenda nota a molte donne, in un’epoca dove le aziende dicono di aver bisogno di lavoratori e che denunciano a loro volta di non trovare nessuno. Nicole ha raccolto 113 firme tramite una petizione online dal titolo “Concedere il tempo Part time alle mamme”, avviata 4 settimane fa con l’obbiettivo simbolico di arrivare almeno a 200 consensi. “Lancio questa petizione a favore di noi mamme – ha scritto come descrizione nella pagina di raccolta firme – Firmando, chiediamo sia concesso il tempo part time per gestire anche la famiglia!”. Un ultimo tentativo disperato per attirare l’attenzione su un argomento che sicuramente non è indifferente alla sensibilità di molte mamme. La sua disperazione di madre, una goccia nell’oceano, voglia di riscatto, per dimostrare a sé stessa e ai suoi figli che non ci si deve arrendere mai, un esempio per loro e per le altre donne. Nella bacheca della petizione alcune mamme hanno lasciato il loro commento come testimonianza, a dimostrazione che questo argomento è molto sentito. “Sono mamma e so quanto è difficile far combaciare tutto” scrive Maria Elena Pigaiani. Si accoda Flavia Polato “Sono una mamma da sola con due figli e una vita d’inferno” e Alice Brian “In Italia le mamme/donne non sono tutelate, serve di più”.

Nicole ha un compagno, lavora 7 giorni su 7 e si occupa di coprire le spese alimentari della famiglia, di pagare il mutuo e tutto il resto che occorre. Ma non bastano, i bambini hanno diverse esigenze, e anche il pensiero di mettere da parte qualcosa per il loro futuro, ora come ora, risulta essere impossibile.

Che studi hai fatto?

“Ho frequentato l’istituto d’arte a Nove di Bassano del Grappa. Ho lavorato prima in un panificio, poi lavori saltuari sempre nella ristorazione, che porto avanti tuttora saltuariamente come secondo lavoro. Pe dieci anni sono stata dipendente in una pelletteria di Sarcedo ma, dopo la gravidanza, alla scoperta che i bambini che aspettavo erano due, mi sono dovuta licenziare. L’azienda non mi ha concesso un part time, nemmeno di 6 ore, quindi il titolare mi ha detto di licenziarmi e così ho fatto, accettando la Naspi. A settembre scadrà, il mio problema è che da due anni non trovo lavoro”.

Come stai cercando lavoro? Che azioni hai fatto?

“Ho portato il mio curriculum ad oltre 70 ditte, ho tappezzato ovunque. Quando sentono che hai bambini la risposta è: “dove vai a cercare lavoro con due bambini così piccoli?”. Alcuni mi hanno addirittura detto che sono troppo grande. Si spaventano quando hai bambini. Se avessi avuto un solo figlio, forse avrei potuto continuare a lavorare. Non trovo giusto il dover scegliere, nel 2023, se essere mamma o lavoratrice. Oltretutto ritengo che una madre possa avere una marcia in più, qualità che i titolari cercano come la lungimiranza, l’accortezza, precisione, senso del dovere. Qualità che una mamma acquisisce il più delle volte già quando scopre di essere incinta. Sono andata dal sindaco a chiedere se poteva aiutarmi, ma nulla. Sono andata in canonica da un parroco, perfino lui mi ha detto che sono vecchia. Non sono una ragazza che sta sul divano, in qualche modo mi arrangio ma non so più che fare”.

Che tipo di lavoro vorresti trovare?

“A questo punto qualsiasi cosa, purché dignitoso e con uno stipendio adeguato. Ho esperienza nel campo produttivo e in ristorazione, un lavoro di almeno 6 ore, meglio se part time. Ma anche full time, perché mi rendo conto che all’azienda un part time costa più del tempo pieno. Limitrofi a Montecchio, 10 km di raggio direi. Dove abito io comunque è pieno di aziende, non dovrebbe essere così difficile trovare lavoro, non abito in una zona sperduta. Se proprio dovessi scegliere, mi piacerebbe lavorare all’interno della ristorazione scolastica, magari con gli stessi orari dei bambini così da potermeli gestire lavorando. Gli orari li posso concordare in base alla retribuzione: i miei figli sono al nido fino alle 16, se ci fosse un full time, potrei lasciarli a scuola fino alle 18, ma lo stipendio in ogni caso deve essere minimo di 800€. Sto usufruendo del bonus nido ma spesso l’Inps è in ritardo quindi devo anticipare le rette. E’ da gennaio che non lo prendo e sono 700€ al mese di scuola, prendo meno di Naspi. A settembre inizieranno la materna quindi avrò anche un più canone scolastico più basso. Ma ho bisogno subito di un’entrata economica”.

Hai lanciato una petizione giusto?

“Sì, ho raccolto 113 firme di mamme della mia zona in pochissimo tempo. Il mio obiettivo è dimostrare di non essere la sola in questa condizione. Ne sento molte, tra mamme del nido,  amiche e conoscenti. Per molte questo è un problema davvero esistenziale, essere costrette a scegliere tra i propri figli e avere un lavoro. Che poi più che una scelta diventa subito una necessità, abbiamo bisogno di un’entrata economica per far fronte alle spese. Siamo tantissime, poche probabilmente sono a conoscenza della mia petizione. Chiediamo di concedere il part time alle mamme, in modo da dare un futuro ai nostri figli. Questo il link della petizione: https://www.change.org/p/concedere-il-tempo-part-time-alle-mamme?recruiter=1301162902&recruited_by_id=26adc970-c498-11ed-bbef-4d78daa82b30&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_medium=facebook

Sei iscritta alle agenzie interinali?

“Certo, a tutte quelle della zona, ma misteriosamente non hanno nessun lavoro. Mi chiedo a cosa servano. Anche al centro per l’impiego nulla. Sono io a chiamare le agenzie, addirittura una maleducatissima operatrice di una filiale di Marostica mi ha detto che devo smettere di chiamare, perché quando avranno qualcosa mi chiameranno. Certo, facile per te che il lavoro ce l’hai! Non li ho mai sentiti! Ho stampato un centinaio di curriculum, ho suonato tanti campanelli. Cercavano un’addetta mensa all’interno di un’importante realtà di Breganze: ho scritto tre mail, nessuna risposta. Ho portato due volte il CV, una volta al bancone, un’altra l’ho fatto portare all’interno della mensa. Nessuna risposta. Perché? Il titolare di un bar di Breganze mi ha detto “dove vai a cercare lavoro con due bambini così piccoli!”. Sono risposte da dare? Ci sono mamme che possono stare a casa, io ho bisogno di lavorare e voglio lavorare anche per mia esigenza personale e professionale, di indipendenza come individuo. Ci sono mamme che appena restano incinte rimangono a casa da lavoro, io non lo farei mai”.

Vuoi aiutare Nicole nella ricerca di un lavoro? Contatta la nostra redazione o scrivi alla sua mail nicolelenser@yahoo.com

Laura San Brunone