Sono passate due settimane, ma l’Adunata Nazionale degli Alpini svoltasi a Rimini, fa ancora molto discutere. E non per la partecipazione da record dopo due anni di fermo forzato – nella città romagnola sono arrivate oltre 400mila persone – ma per le dichiarazioni rese successivamente da decine di ragazze che sarebbero state oggetto di ‘attenzioni’ tutt’altro che richieste.

Molte infatti le denunce pervenute alle forze dell’ordine, principalmente molestie perlopiù verbali, che si sarebbe consumate in strada: da qui un’infinita mole di prese di posizione della politica e non solo, la gran parte a sostegno delle penne nere non tanto perchè la violenza benchè verbale non sia da condannare, ma piuttosto per l’accusa generalizzata subita da tutta l’associazione al punto da mettere in discussione l’opportunità di un evento come quello dell’adunata annuale.

Anche nel vicentino, dopo che alle parole qualcuno è passato ai fatti proprio per stoppare le prossime adunate con una petizione lanciata sulla piattaforma change.org ormai prossima a sfondare le 22mila sottoscrizioni, intervengono gli amministratori di alcuni comuni.

“Sono stato vicepresidente provinciale degli Alpini per 12 anni” – racconta il Sindaco di Piovene Erminio Masero – “e le parole proferite in queste settimane contro tutte le penne nere mi addolorano profondamente. Sia chiaro: condanno ogni violenza e così come giustamente fatto dal nostro Presidente Nazionale, non posso che sentirmi vicino alle donne vittime di insinuazioni o violenze che bene hanno fatto a denunciare, ma altrettanto fermamente dico anche che mettere sotto accusa tutta la grande famiglia alpina vietando per due anni le adunate che sono il momento di unione per eccellenza, sarebbe un grave errore. Un po’ come se in un paese ci fosse un criminale e a causa sua tutti i paesani venissero considerati tali e per questo sanzionati: io dico che chi sbaglia va isolato e punito anche duramente, ma da qui a infangare il buon nome di un’associazione che ogni giorno collabora fattivamente alla vita delle nostre comunità, ne passa di acqua sotto il ponte. Poi parliamoci chiaro: io di adunate ne ho viste e fatte tante, ho visto lo scherzo e la battuta di spirito, mai la malizia o atteggiamenti che diventassero inopportuni o volgari: non nego possa succedere, ma siccome andiamo a macchiare il nome degli alpini tutti oltre che la reputazione personale di qualcuno, è bene far luce tempestivamente sui fatti denunciati”.

Significativa e forte anche la presa di posizione di Malo che attraverso il giovane capogruppo di maggioranza Elia Sbalchiero, ha messo nero su bianco il sostegno all’Associazione Alpini attraverso una mozione che sarà sottoposta all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale. Nello scritto protocollato all’indirizzo del Presidente del Consiglio Comunale Francesco Marcante, del Sindaco Moreno Marsetti e inoltrato per conoscenza anche agli altri capogruppo, oltre a respingere con forza ogni tentativo di screditare le penne nere, la richiesta di attivarsi di concerto con la sezione locale per  far sì che l’adunata Triveneto 2025 venga ospitata proprio dal comune di Malo. “La provincia di Vicenza è la più alpina d’Italia” – ribadisce Sbalchiero – “e l’associazione Alpini del nostro Comune è la più numerosa a livello nazionale. Non potevamo, pur condannando la violenza ovunque venga accertata, non essere vicini alle nostre penne riconoscendone l’alto valore culturale oltre che la valenza sociale”.

M.Z.

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