“Il futuro della Smit Textile di Schio può essere definitivamente compromesso se non si mettono in campo urgenti strumenti finanziari per sostenere la produzione”.

Sono le parole di Maurizio Doppio della Fim Cisl presente questa mattina, insieme agli altri sindacalisti della Fiom Cgi, Uilm, Uil e Rsu, all’assemblea dei lavoratori della Smit Textile convocata per fare il punto sulla situazione dell’azienda e chiedere che vengano al più presto risolti i problemi.

“Non è più possibile rimandare – ha sottolineato ancora Maurizio Doppio – è forte la necessità che la proprietà rifinanzi la società o si faccia da parte trovando nuovi partner industriali per assicurare un futuro ai dipendenti Smit e ai loro sub fornitori. Solo cosi’ le Banche da una parte e, come assicurato dall’assessore Donazzan anche la finanziaria della regione “Veneto Sviluppo” potrà erogare i finanziamenti necessari utili alla produzione dei nostri telai”.

E il sindacalista fa il punto sull’attuale situazione: “A oggi le nostre banche locali non stanno sostenendo l’attività dell’azienda – ha detto ancora Doppio – Dal gennaio 2011, grazie alla nostra protesta eclatante in cui minacciavamo il ritiro dei conti correnti dalle banche che non finanziavano la ditta e due incontri con presidio in prefettura, il problema finanziario era in qualche modo rientrato. Oggi invece siamo ancora in estrema emergenza, e rispetto a quattro anni fa il sostegno delle banche si è dimezzato, con in più l’aggravante che oramai da più di un anno gli stipendi dei dipendenti sono pagati in ritardo. Purtroppo i molteplici incontri avvenuti nel corso del mese di luglio presso la provincia con il rappresentante della Prefettura, l’Assessore del Veneto Elena Donazzan, il sindaco di Schio Luigi Dalla Via e Confindustria vicentina non hanno portato ad alcun risultato concreto. Fino al 31 dicembre i lavoratori sono interessati alla Cassa Integrazione Straordinaria. A oggi la maggioranza sono a zero ore”.

 Ma non solo, ci sarebbe anche una flessione della produzione, nonostante l’importanza strategica dell’azienda anche dal punto di vista dell’indotto: “La produzione di telai nel corso dell’anno 2010 è stata pari a 350 – ha detto il sindacalista – nel 2011 ne erano stati prodotti 600, l’anno dopo 500 mentre quest’anno ne sono satti prodotti 50. Smit produce telai per la tessitura della lana e cotone del lino, seta . Il telaio prodotto eccelle nei tessuti spugna e tecnici (fibra di carbonio, fibra di vetro, kevlar, filtri industriali e biomedicali/ematici) . Anche l’indotto che Smit rappresenta è importante. Nel nostro territorio provinciale si stima siano interessati più di 350 dipendenti.A oggi il portafoglio ordini consta in oltre 360 macchine per un valore di circa 18.000.000 euro che non si riesce a mettere in produzione”.

Una analisi precisa quella fatta dai sindacati che adesso chiedono alla proprietà di intervenire: “Appare sempre più evidente che così non possiamo più andare avanti – ha commentato ancora Maurizio Doppio – le più importanti opportunità sono spesso negate dall’evidenza della grave situazione. Con la Direzione abbiamo fatto accordi su orari di lavoro più flessibili, sono stati ridefiniti gli accordi aziendali del passato. I dipendenti hanno fatto e vogliono continuare a fare la loro parte attiva e positiva. Oggi il futuro passa attraverso un maggior responsabilità della proprietà che si deve concretizzare in un diverso e più trasparente assetto societario volto a confermare la volontà a proseguire nell’attività. Solo così Banche e Veneto Sviluppo potranno mettere la loro parte”. E secondo il sindacalista c’è chi da questa situazione ci sta guadagnando: “Purtroppo della grave situazione ne sta beneficiando la concorrenza interna nazionale, che, diversamente da Smit, sta cogliendo appieno una buona fase del mercato internazionale del meccanotessile”.

di Redazione Thiene On Line

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