In soli tre mesi è stata dimezzata la lista d’attesa per gli interventi di cataratta, per la quale non bisogna attendere più sei mesi. E’ già un successo che l’Ulss4 ha registrato con l’insediamento Dario Surace, nuovo primario di Oculistica, che va a completare la rosa dei primari. 

‘Sono molto felice di questa mia nuova svolta professionale – ha detto ieri Surace, nel corso della conferenza stampa alla quale erano presenti il dg Ermanno Angonese, il direttore sanitario Roberto Toffanin e il direttore dell’ospedale Edoardo Vanzetto – lavorare in una struttura come questa di Santorso, che ha pochi mesi di vita, è prestigioso e stimolante’.

‘La squadra dei primari è quasi al completo. La settimana prossima s’insedierà quello di Logistica – ha detto orgoglioso Angonese – l’ospedale è ormai entrato a regime e al di là delle polemiche sui parcheggi, possiamo dire qua a Santorso c’è l’eccellenza. Surace è un ottimo professionista, che si è integrato bene, facendo squadra e trovando la collaborazione di chi proveniva da due strutture sanitarie diverse, al Boldrini e al De Lellis, ma che ormai, dopo pochi mesi, sembra che lavori in sinergia da sempre. Questo la dice lunga sulla qualità del personale dell’ospedale dell’Ulss 4. 

‘Nel nostro territorio fino al 1983 ci furono due reparti di Oculistica: uno a Schio e uno a Thiene. Nel 1974 la direzione del reparto di Schio fu assegnata al dottor Perini, al quale seguì il Prof. Steidler, mentre il dottor Belci diresse l’oculistica di Thiene, fino al suo trasferimento all’ospedale di Rovereto; lo sostituì il dottor Armando Crestani. 

Nel 1983 i due reparti furono unificati e collocati a Schio sotto la direzione del Prof. Steindler, seguito da Crestani, fino alla fine del 2011, anno del suo pensionamento. Nel corso del 2012 l’Unità Operativa è stata diretta dalla dottoressa Maria Cristina Sardei, fino allo scorso agosto. 
 
Dal punto di vista assistenziale il nuovo ospedale non è più strutturato per reparti, ma per aree assistenziali omogenee che contengono più specialità affini e pertanto condividono le risorse strutturali (posti letto/tecnologia) – spiega Angonese – e il personale infermieristico (assistenza infermieristica integrata), aumentando così le prestazioni assistenziali. Attualmente l’Oculistica è quindi integrata nel Dipartimento Testa Collo, assieme all’Unità Operativa di ORL (Otorinolaringoiatria). Il personale dell’Unità Operativa di Oculistica, svolge la propria attività in Reparto, nei Poliambulatori, nel Gruppo Operatorio e, integrandosi con operatori di altre specialità, nel Day Surgery Polifunzionale, realtà dedicata all’assistenza post operatoria di tutti i pazienti che hanno subito interventi chirurgici ambulatoriali.

Chi è il primario Dario Surace

Il nuovo Direttore ha 51 anni. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova nel 1987, si è specializzato nello stesso ateneo in Oftalmologia nel 1992.  

Il primo step della sua formazione dura 10 anni alla scuola del prof. Rama a Mestre dove comincia ad apprezzare la chirurgia Oculoplastica ed effettua i primi stages all’estero negli Stati Uniti d’America. 

Successivamente si trasferisce all’Ospedale Sant’Antonio di Padova dove resta 8 anni ed approfondisce con ripetuti stages oltreoceano la preparazione in Oculoplastica a 360° (palpebre, orbita, vie lacrimali) oltre a perfezionare, grazie al dr. Galan, la chirurgia del segmento anteriore (cataratta, glaucoma, trapianto di cornea). 

In seguito è stato Direttore dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto (TN) per 6 anni. 

E’ docente di Oculoplastica presso la Scuola di specializzazione di Oculistica e di Chirurgia Plastica dell’Università di Udine. Ha eseguito oltre 6000 interventi chirurgici, dei quali oltre 1500 di oculoplastica funzionale ed estetica. 

E’ socio fondatore della Società Italiana di Chirurgia Oculoplastica e Full Member della Società Europea di chirurgia plastica e ricostruttiva oculopalpebrale. Ha organizzato e partecipato come oratore a innumerevoli congressi nazionali ed internazionali sulla materia e, oltre agli interventi prettamente oculistici, ha operato migliaia di casi di chirurgia oculoplastica. 

Unità Operativa Complessa di Oculistica: le novità 

Come altre discipline, l’Oculistica è in continua evoluzione e nel corso degli anni ha visto emergere tecniche nuove e sempre meno invasive. 

Anche nel nuovo ospedale di Santorso si utilizzano trattamenti chirurgici di avanguardia. Possono essere eseguiti interventi per far rientrare gli occhi spinti fuori da malattie sfiguranti come il morbo di Basedow, dovuto a disfunzioni della tiroide, così come quelli per l’asportazione di tumori o cure mediche per stati infiammatori o tumorali. 

Un ruolo fondamentale è quello dell’oculista oculoplastico, specializzato nella chirurgia plastica palpebrale, delle vie lacrimali e dell’orbita, che interviene proprio sulle malattie che comportano conseguenze sulla posizione e sulla dinamica delle palpebre o sul funzionamento delle vie lacrimali. Anche in questo caso, il centro di oculoplastica chirurgica in funzione a Santorso è tra i più qualificati d’Italia e cura pazienti provenienti da tutta la penisola. 

Per quanto riguarda la chirurgia del glaucoma, una malattia di cui soffre il 2% della popolazione, fino a non molto tempo fa per il trapianto di cornea si ricorreva ad una cheratoplastica perforante, cioè alla sostituzione di tutti gli strati. Attualmente a Santorso, oltre all’intervento chirurgico tradizionale, si realizza anche la “canaloplastica”, una tecnica microchirurgica che in Italia viene proposta in poche realtà. La nuova tecnica, permette di ricorrere al trapianto dei soli strati di tessuto interessati dalle diverse patologie corneali. 

Tutti questi interventi, più efficaci e meno invasivi rispetto agli interventi classici, si propongono di risparmiare il più possibile i tessuti del paziente, di ridurre il trauma chirurgico e il rischio di complicanze chirurgiche, con un recupero veloce e maggior comfort per il paziente. 

di Redazione Thiene on line

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