Tra le pieghe del bilancio della Regione Veneto sembrano mancare i soldi ma la strada anticendio, che parte dal cimitero di Caltrano e porta sino all’invaso di Valdasa, viene sistemata dai volontari della Protezione Civile.
Tagliate le piante cresciute in mezzo alla strada e bonificati i 1100 metri che ricadono del territorio di Caltrano. Dove non arriva l’istituzione di riferimento, e relativo denaro, arriva la forza di volontà.
La strada antincendio, che prosegue sino al decimo tornante del Costo, venne realizzata dal Corpo Forestale dello Stato negli anni ottanta, sviluppandosi tra Caltrano e Cogollo del Cengio, portando all’invaso di Valdasa utilizzato per il rifornimento idrico degli elicotteri in caso di incendio boschivo.

“Ora tocca alla Regione”
“La competenza sull’arteria antincendio ricade in capo ai Forestali della Regione Veneto che, causa i soliti problemi di bilancio, non si sono visti assegnare le dovute risorse negli ultimi decenni per il mantenimento in efficienza dell’infrastruttura -spiegano dal Comune di Caltrano – Il fondo stradale si è pertanto rovinato a seguito della forte pendenza e conseguente ruscellamento delle acque piovane. Nella sede stradale si è poi sviluppata una fitta vegetazione che impediva il transito anche ai fuoristrada più attrezzati. L’organizzazione di volontariato Protezione Civile Caltrano ha pertanto deciso, autorizzata dall’unità operativa forestale, di intervenire con i propri volontari e mezzi per tagliare le piante cresciute sulla sede stradale nel territorio caltranese. Sono stati 1100 i metri lineari bonificati, con un duro lavoro e tanti sacrifici, dai competenti membri della protezione civile locale, che hanno ricevuto i ringraziamenti e complimenti da parte del vice-sindaco Ivano Dalla Valle e del Consigliere Luca Sola, in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Si attende ora un intervento regionale per la manutenzione straordinaria dell’importante strada antincendio al fine di ripristinare i requisiti di percorribilità dell’importante percorso”.

P.V.

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