Meteo e clima entrano in classe e a portarli nella scuola media di Cogollo del Cengio è stato Marco Rabito di Serenissima Meteo.

Completamente affascinati dal noto meteorologo, i ragazzi di terza media hanno avuto modo di affrontare gli aspetti che condizionano il clima: si è parlato di riscaldamento globale, buone pratiche e autoprotezione.
A Rabito il compito di avvicinarli al mondo clima, dando loro spunti sulle dinamiche del cambiamento climatico, oltre a mettere di fronte agli studenti l’influenza che comportamento di ciascuna persona comporta : “E’ stato un’opportunità per offrire a loro un nuovo punto di vista – spiega Rabito – Fatto di sensibilizzazione all’osservazione del cielo, all’interpretazione dei segnali che arrivano dalla natura, o semplicemente cercando di fornire delle conoscenze di basi utili a comprendere meglio l’atmosfera e le sue dinamiche”.

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Temi complessi, tradotti col linguaggio semplice e diretto del numero uno di Serenissima Meteo, per trasmettere concetti importanti: “Con esempi concreti è più semplice far passare il messaggio – conclude Rabito – Il mio impegno professionale non ruota solo sul dare le previsioni del tempo, ma sul rispetto per l’ambiente, la natura, le persone e gli animali. Si tratta di un viaggio nelle scienze, ma anche di un percorso di educazione civica che si basa sulla conoscenza del territorio, da amare e rispettare, oltre che ad essere pronti a rispondere in maniera corretta, tempestiva ed efficace, ad eventuali situazioni di pericolo per la propria incolumità”.

“Riuscire a rivolgermi a loro, grazie alla sensibilità di amministratori locali, fondamentali come motore per queste iniziative e ad insegnanti e dirigenti scolastici lungimiranti, è motivo per me di grande orgoglio e rappresenta, a mio modo di vedere, il passo più importante verso una rinnovata cultura del territorio -conclude Rabito –  Che va ad agire su sensibilità aperte e capaci di cogliere ogni indicazione e suggerimento in maniera così profonda al punto tale che questo seme piantato oggi, quello della cultura appunto, possa diventare sicuramente una rigogliosa pianta su cui questo angolo di mondo possa confidare per un futuro più consapevole e sostenibile”.

Paola Viero

 

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