Dopo la notizia dell’obbligatorietà del green pass per accedere a ristoranti e bar al chiuso, palestre, cinema, teatri e tante altre attività sociali, in Veneto “è assalto alla diligenza per vaccinarsi” e così ottenere il documento il prima possibile.
Lo ha comunicato il presidente Luca Zaia durante il punto stampa, organizzato a Marghera per aggiornare sull’impatto della variante Delta in Regione.
“Noi andiamo avanti con il nostro tran tran quotidiano di 40/44mila vaccini, ma immagino dalle telefonate che abbiamo avuto oggi al call center che ci sia un assalto alla diligenza adesso per vaccinarsi”, ha spiegato il presidente della Regione.
L’incognita sulle dosi
“Io penso che il modello francese non sia applicabile – ha detto Zaia – Il modello francese di fatto introduce in maniera lapidaria l’obbligo vaccinale perché se dici che uno anche per andare al bar a prendere un caffè deve avere il green pass praticamente introduci l’obbligo vaccinale, e a me sembra di aver capito che il vaccino non è obbligatorio. E finché sarà così difenderò la libertà di tutti. Allargare l’utilizzo del green pass, senza esagerare, è cosa sostenibile. Prendo atto che è stato esteso in maniera importante. A questo punto il tema è un altro. Ai cittadini siamo in grado di garantire i vaccini? A me sembra che manchino. Le forniture restano costanti”.
La preoccupazione per i sanitari non vaccinati
La preoccupazione del presidente Zaia e dei direttori generali delle Ulss venete è che il sistema sanitario regga. Vista la carenza ormai nota di personalene vista la previsione di sospensione per i professionisti della sanità che decidono di non vaccinarsi, il rischio reale è che i colleghi debbano ‘coprirli’, caricandosi di orari e turni estenuanti. “Numeri bassi, si tratta di 40 su 6mila – ha concluso Zaia, che ha assicurato – Andremo a cercare anche i recalcitranti”.
di Redazione Altovicentinonline