Nel 2022-23 la progressione rallenta, la situazione potrebbe tornare al periodo precedente alla pandemia, ossia al 2019. Questo il risultato del monitoraggio compiuto dall’Ufficio scolastico regionale per il Veneto su chi sceglie di studiare a casa, senza avvalersi degli istituti scolastici. Una possibilità offerta dalla legge che richiede un esame di idoneità alla fine di ogni anno scolastico.

Sono i dati emersi dal “Rapporto sull’Istruzione parentale in Veneto” pubblicato dall’USR Veneto.

L’incidenza della istruzione parentale sale in Veneto allo 0.79% in rapporto alla popolazione scolastica nel 2022-23. Scelgono l’istruzione parentale tra i 6 e i 11 anni, corrispondenti alla scuola primaria, 2157 allievi , ovvero 1,07%, e nella fascia d’età tra gli 11 e i 14 anni, scuola secondaria di I grado, 917 studenti, ossia 0,67%, mentre nella scuola secondaria di II grado si registra un modesto calo del numero di studenti in parentale, 321 allievi, pari allo 0,36%. In totale si arriva a 3395 studenti contro i 478 del 2018-2019, il 668 del 2019-20, 2268 del 2020-21, 2271 del 2021-22.

Il Rapporto evidenzia che nella fascia d’età 6-11 anni, scuola primaria, l’incremento più significativo di alunni in istruzione parentale si registra nell’anno scolastico 2020/2021 (aumento del 361,53%), con ulteriore incremento negli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023. Nella fascia d’età fra gli 11 e i 14 anni, scuola secondaria di I grado, l’incremento più significativo si è registrato nel passaggio dall’anno scolastico 2019/2020 all’anno scolastico 2020/2021. Nella fascia d’età fra i 14 e i 16 anni, scuola secondaria di II grado, l’incremento più elevato si è riscontrato nel passaggio dall’anno scolastico 2019/2020 all’anno scolastico 2020/2021. La variazione percentuale più importante risulta tra gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022. Nell’anno scolastico 2022/2023 si registra una flessione della variazione percentuale degli studenti in istruzione parentale.

Fonte Orizzonte Scuola

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