Un allevamento di polli e uova, dove il disabile possa seguire la crescita e la produzione. Dove considerarsi un ‘soggetto attivo’, un lavoratore della società civile,  sbaragliando quel concetto di disabilità, che lo descrive come una sorta di ‘vuoto a perdere’.

E’ il progetto di Futuro Diffuso, associazione di volontariato, che nasce proprio da una profonda riflessione sulla disabilità e su cosa concretamente si possa fare per chi pur essendo nato sotto la ‘stella della diversità’, merita una vita dignitosa, piena di opportunità che lo facciano sentire utile alla società e che dia sollievo a genitori spesso stremati per la mancanza di un sostegno assente o insufficiente da parte delle istituzioni.

L’idea del pollaio, che conta di svegliare le coscienze degli amministratori regionali che potrebbero sganciare qualche soldo per una giusta causa, è già nella fase ‘pilota’.
Seguito da veterinari e allevatori esperti, Futuro Diffuso ha già individuato il terreno, ed è già operativo il primo allevamento. Tutto  attraverso la creazione di progetti individuali secondo le capacità e le potenzialità di ciascuno e nell’ambizione di accompagnare la persona disabile (nel termine ampio) al raggiungimento del suo posto nella società a cui lui già appartiene, dandogli la dignità che merita e che anche la nostra Costituzione vuole con un articolo 2 che parla chiaro sul principio di Dignità Umana nella sua pienezza.

L’organismo intende autosostenersi, sia attraverso i finanziamenti pubblici, studiando e rendendo operative, tramite il loro utilizzo, le leggi a disposizione dei cittadini, sia attraverso la distribuzione dei prodotti ricavati dall’allevamento: le uova e il pollame stesso.

“Siamo consapevoli che vendere le uova non dia uno stipendio. Ma siamo certi che, attraverso l’aiuto di tutti, studiando anche le leggi, riusciremo ad avere i finanziamenti dedicati all’organismo di volontariato. Ma, al di là di tutto, siamo certi di ridare dignità a chi ora è emarginato”, ha detto Ruggero Bacchion, tra i fondatori di Futuro Diffuso, che ha illustrato le finalità del gruppo di volontariato, lunedì sera, nella sala Arci Resecco di via Resecco Vecchio a Schio, dove si è tenuto un incontro intenso a cui hanno preso parte genitori con bimbi e ragazzi con disabilità e non solo.
Per chi volesse donare un po’ del proprio tempo per la costruzione del pollaio, regalare materiali o semplicemente tempo da dedicare ad una grande causa, di incommensurabile valore sociale, è pregato di farsi avanti: questo il messaggio finale.

Del resto, Futuro Diffuso è proiettato in avanti: l’idea del “dopo di noi”, perché quel “dopo” comincia “durante il noi”.
Di Futuro Diffuso fa parte una ‘mamma speciale’ molto nota al territorio dell’Alto Vicentino, l’avvocato matrimonialista Pia Clementi, che dopo la perdita della figlia Lucia che aveva appena 8 anni per una disgrazia che ha segnato la sua esistenza ha trasformato la propria vita in una autentica missione per aiutare i ‘fragili’ della nostra società. Con l’associazione “Cuore di Lucia onlus” ha trasformato il suo dramma nella voglia di salvare vite salvate nel Terzo Mondo, realizzando negli anni pozzi d’acqua e altro in zone povere e desertiche. Pia Clementi ,  una ‘guerriera della vita’, adesso, vuole dedicare il proprio tempo ai disabili.

G.N.

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